Camorra, retata di politici e imprenditori: c’è anche Sommese, ex assessore Ncd

15 Mar 2017 9:23 - di Redazione

Alle prime luci dell’alba, come sempre in questi casi, è scattata la retata, anche stavolta contro il clan dei Casalesi e si suoi “collaboratori” nel mondo della politica, dell’impresa e perfino dell’università, collusi con la camorra. La Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, dalle prime ore della mattinata sta eseguendo diverse decine di ordinanze di custodia cautelare: gli indagati sono accusati, a vario titolo, di corruzione e alte e gravi irregolarità nelle gare di appalto pubblico realizzate in varie province campane, in alcuni casi anche al fine di agevolare organizzazioni criminali di stampo camorristico. L’operazione della Guardia di Finanza è stata denominata “the queen”. L’indagine è coordinata dai pm della Dda di Napoli Catello Maresca, Maurizio Giordano, Luigi Landolfi, Gloria Sanseverino e Alessandro D’Alessio. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse, oltre che nei confronti di imprenditori e politici locali, anche per funzionari pubblici, professori universitari, commercialisti, ingegneri e faccendieri. Numerosi gli appalti nel mirino degli inquirenti. Arrestato anche l’ex assessore e ora consigliere regionale del Ncd Pasquale Sommese, ex demitiano di ferro. Tra i coinvolti anche l’ex sindaco di Pompei, Claudio D’alessio. In particolare, al centro dell’indagine, è finito il ” vasto giro di corruzione” che sarebbe stato organizzato da Guglielmo La Regina, il professionista già coinvolto lo scorso anno nello scandalo sulla ricostruzione di Palazzo Teti Maffuccini (costato una indagine a carico dell’ex presidente regionale  Pd Stefano Graziano poi completamente prosciolto). 

Sono 18 le procedure di affidamento di lavori di committenza pubblica, gestite da enti pubblici, finite sotto la lente d’ingrandimento della Dda di Napoli e oggetto dell’ordinanza emessa dal gip nei confronti di 69 indagati. I magistrati hanno individuato 13 reati di corruzione e di 15 reati di turbativa d’asta in relazione a procedure d’appalto espletate in varie province campane, in alcuni casi aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei Casalesi. Tra gli enti pubblici gestori delle procedure di affidamento di lavori figurano la Mostra d’Oltremare di Napoli, i Comuni di Casoria, Pompei, San Giorgio a Cremano, Alife, Casapulla, Riardo, Francolise, Calvi Risorta e Rocca D’Evandro, Consorzio Sannio Alifano, Adisu della Seconda Università di Napoli, destinatari di finanziamenti nazionali e comunitari.

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