Stadio della Roma, Pallotta pronto a chiedere alla Raggi un miliardo di risarcimento
«Ci aspettiamo un esito decisamente positivo dall’incontro in programma venerdì. In caso contrario, sarebbe una catastrofe…». Così James Pallotta, presidente della As Roma, sull’incontro in Campidoglio con Virginia Raggi sulle sorti del nuovo stadio. Una catastrofe che verrebbe tradotta in una cifra da capogiro. Un miliardo di euro. Il tweet da Boston di Pallotta lascia infatti intendere conseguenze pesanti non solo per i tifosi di calcio, ma anche per la cittadinanza romana. Il motivo tecnico? Pallotta e il costruttore Luca Parnasi hanno preparato le carte per un risarcimento record. La documentazione è pronta e anche l’Avvocatura del Comune di Roma sa che l’eventualità di una causa miliardaria è concreta e non a caso hanno fatto presente il pericolo al sindaco Virginia Raggi.
Pallotta e Parnasi preparano la richiesta di risarcimento
Secondo alcune stime, l’impatto economico per le casse del Comune di Roma, del sempre più probabile no allo stadio – tra spese e mancati introiti – ammonterebbe circa a due miliardi di euro. Da una parte c’è la richiesta di risarcimento da un miliardo di euro che gli avvocati di Pallotta stanno preparando, dall’altro vanno sommati i 260 milioni di euro da spendere per le opere pubbliche non realizzate dai privati e gli oltre 800 milioni di mancati introiti dal punto di vista fiscale. Ma il no della Raggi era nell’aria da tempo. Era stato largamente preannunciato sia in campagna elettorale che dopo il no alle Olimpiadi.
Se Pallotta vince la causa, casse del Campidoglio in tilt
In tutto questo, a farne le spese di sicuro sono i cittadini romani. Due miliardi di euro equivalgono a 800 euro a testa per ogni contribuente, neonati inclusi. Una cifra che le casse del Comune di Roma non sarebbero in grado di reggere. Curioso paradosso per la Raggi che, dei conti pubblici capitolini, aveva fatto il primo punto del suo programma di governo.