Soldi pubblici per la prostituzione gay: l’Unar ora accusa “Le Iene”…
Dal banco degli imputati a quello degli accusatori. Travolto dalle polemiche sul presunto utilizzo di fondi pubblici stanziati da Palazzo Chigi per finanziare attività discutibili, l’ Unar denuncia insulti sul web e minacce telefoniche per voce di Fernando Fracassi, Responsabile comunicazione dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, dopo il servizio delle Iene che ha svelato che in una delle associazioni omosessuali che avevano beneficiato di finanziamenti si praticava la prostituzione maschile a pagamento. “Alcuni sconosciuti mi hanno chiamato al telefono
insultandomi pesantemente e minacciandomi di morte”, dice Fracassi.
L’indignazione della classe politica
Appelli alla chiusura dei rubinetti verso l’Unar sono arrivati dalle forze politiche, in primis Giorgia Meloni, ma il responsabile del centro fa la vittima. “Sono preoccupato e amareggiato. Il rammarico -rileva- deriva dal
fatto che un servizio televisivo rischia di oscurare tutto ciò che di buono è stato fatto in questi anni contro le discriminazioni. Siamo persone oneste, i progetti sono stati esaminati e finanziati da una commissione, che nel concedere i fondi si è basata su quanto dichiarato nello statuto delle associazioni. Sono stati finanziati i
progetti, non le associazioni”, precisa. Le minacce sono arrivate anche sugli indirizzi social di Fracassi.
L’Unar: “Le Iene hanno distorto la realtà”
“Non conoscete l’ufficio -prosegue Fracassi- e vi basate solo su un servizio che distorce la realtà. Se volete approfondire
venite a trovarmi così saprete di cosa stiamo parlando. Sono dispiaciuto per come è stato montato il servizio, noi non finanziamo associazioni ma solo progetti che abbiano solo esclusivamente una valenza sociale e che possano contribuire al contrasto contro le discriminazioni. Non mi va di aggiungere altro, è già difficile scrivere questo”. Nulla, però, viene chiarito sullo strano utilizzo dei fondi da parte delle associazioni finanziate…