Operano una donna al ginocchio sbagliato: chirurghi sotto processo
Entra in sala operatoria per un intervento di ricostruzione del legamento del ginocchio destro e si trova operata a quello sinistro. Non è una barzelletta, ma è quanto purtroppo capitato a una giovane diciliana, Cristina Viola, il 20 novembre del 2013 all’interno dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania. A poco meno di quattro anni da allora il tribunale di Catania, dove è in corso il processo per lesioni colpose aggravate a carico di due chirurghi dell’ospedale, Domenico Borrello e Pietro Barbato, ha accolto la richiesta di costituzione come parte civile dell’associazione Codici attiva da anni nella denuncia dei casi di malasanità.
L’associazione Codici ammessa come parte civile
Una decisione, quella del tribunale etneo, salutata con soddisfazione dall’avvocato Manfredi Zammataro, presidente del Codici: «L’intervento – ha spiegato il legale – ha avuto conseguenze disastrose sulla salute della paziente alla quale, proprio a causa dell’operazione, è stato diagnosticato un indebolimento ormai permanente del ginocchio sinistro». L’aspetto più grave di questa storia, ha sottolineato lo stesso Zammataro, è «il comportamento dell’azienda sanitaria Garibaldi che non ha ritenuto di schierarsi al fianco della vittima presentando richiesta di costituzione di parte civile contro i due medici, suoi dipendenti».
La difesa dei medici: «Abbiamo operato il ginocchio più grande»
Un errore, quello compiuto dai due chirurghi, «palesemente grave» secondo l’avvocato Zammataro che ha quindi aggiunto: «I due medici si sono difesi sostenendo che in sala operatoria si sono accorti, al tatto, che il ginocchio sinistro era più urgente da operare rispetto all’altro. Una giustificazione assurda – ha concluso – dato che l’altro ginocchio non presentava alcuna lesione». La prossima udienza si terrà l’8 febbraio.