Dj Fabo, Lorenzin: il governo non interverrà. Cappato si autodenuncia
“E’ una vicenda tristissima e drammatica, esprimo tutta la mia solidarietà umana nei confronti della famiglia, della fidanzata e degli amici. C’è una normativa in Parlamento, le commissioni stanno lavorando in modo molto sobrio come deve essere. E’ un lavoro che attiene al Parlamento e non al governo” e “il governo non interverrà“. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al Quirinale, parlando del caso di Dj Fabo. Il tema è stato toccato anche dal premier Paolo Gentiloni: “Sono sinceramente colpito dalla vicenda di Dj Fabo come, credo, tutti i nostri concittadini. Il governo guarda con rispetto al confronto parlamentare che c’è e che credo sia doveroso e interpella le coscienze dei singoli parlamentari”. “Vorrei solo aggiungere – ha detto Gentiloni – che la legge su cui la Camera è chiamata a pronunciarsi e confrontarsi riguarda il cosiddetto testamento biologico e non l’eutanasia”.
L’esponente radicale Marco Cappato, come annunciato, si è recato a Milano dai carabinieri per autodenunciarsi e per raccontare in che modo ha aiutato dj Fabo a raggiungere la clinica svizzera dove ha scelto di finire la sua vita con il suicidio assistito. “Se i malati terminali potessero bloccare le strade, le stazioni o il traffico come altri hanno fatto – ha detto Cappato – la legge sull’eutanasia l’avremmo avuta quarant’anni fa”. Il procuratore capo di Milano Francesco Greco in relazione alla posizione di Cappato ha detto che dopo l’autodenuncia “valuteremo”, anche perché “bisogna vedere esattamente cosa ha fatto”.