Caso Tulliani, Fini indagato per riciclaggio: «Serenità e fiducia nei pm»

14 Feb 2017 12:17 - di Redazione

«L’avviso di garanzia è un atto dovuto. Ho piena fiducia nell’operato della magistratura, ieri come oggi». È sereno Gianfranco Fini nel commentare la notizia dell’avvenuta iscrizione nel registro degli indagati della procura di Roma. Riciclaggio è l’ipotesi cui lavorano gli inquirenti  nell’ambito dell’inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza a sequestrare beni per cinque milioni di euro a Sergio, Giancarlo ed Elisabetta Tulliani, quest’ultima moglie del leader di Fli.

Sequestrati 5 milioni ai Tulliani

Un’operazione che trova origine nell’indagine che lo scorso 13 dicembre aveva portato all’arresto di Francesco Corallo, Rudolf Theodoor, Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Laboccetta ritenuti i capi di un’associazione a delinquere a carattere transnazionale, dedita ai reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il profitto illecito dell’associazione, oggetto di riciclaggio, una volta depurato, sarebbe stato impiegato da Corallo (imprenditore delle slot machine) in attività economiche e finanziarie, nonché in acquisizioni immobiliari. Secondo l’ipotesi accusatorio, parte di questi fondi sarebbero stati destinati anche ai Tulliani. A loro carico, infatti, la procura capitolina ipotizza reati di riciclaggio, reimpiego ed autoriciclaggio posti in essere dal 2008.

Fini: «Che c’entra la casa di Montecarlo?»

In un’intervista a caldo con il Corriere della Sera on line, Fini si è detto «molto più che sereno». Si attendeva l’avviso di garanzia: «Ovvio che debbano spiegarmi – ha spiegato -,  per questo dico che è un atto dovuto… Aspettiamo l’esito di queste indagini. Su questa storia, oggi come ieri, non ho nulla da temere». C’è tuttavia un aspetto di questa vicenda che lo fa soffrire, soprattutto umanamente: la casa di Montecarlo, l’immobile di proprietà di Alleanza Nazionale e poi finita a Giancarlo Tulliani a seguito di una serie di operazioni su società off-shore. È l’unico punto in cui dalle parole di Fini emerge un minimo di disappunto nei confronti dell’inchiesta: «Credo che dentro ci sia anche la storia della casa di Montecarlo, anche se non si capisce bene come abbiano fatto a mettercela dentro…».

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