Inflazione, picco record: arriva una tassa occulta da 570 euro a famiglia
L’inflazione rialza la testa e tocca il record del +1,5% su base annua, rispetto al febbraio del 2016, con un dato tendenziale del +0,3% rispetto al mese precedente. Colpa degli alimentari, verdure soprattutto, genere per il quale si parla di un +8,8% (dal +5,3% di gennaio), ma rincari pesanti arrivano anche per i beni energetici non regolamentati di un +12,1%, dal +9,0% del mese precedente. Ad accelerare maggiormente sono la frutta e la verdura, ma a crescere sono anche i prezzi dell’olio di oliva e del caffè. Il rialzo congiunturale dei prezzi degli Alimentari non lavorati, è dovuto in primo luogo, indica l’Istat, agli aumenti dei prezzi dei Vegetali freschi (+12,5%) che segnano, su base annua, un’accelerazione della crescita particolarmente marcata (+37,3%, era +20,4% a gennaio), su cui incide il confronto con febbraio 2016 mese in cui i prezzi dei vegetali freschi, invece, erano in calo (-1,3%). Sono in aumento su base mensile, rileva ancora l’Istituto di Statistica, anche i prezzi della frutta fresca (+2,0%) con una crescita tendenziale che si amplia di 2,1 punti percentuali (+9,4%, era +7,3% il mese precedente). Per gli Alimentari lavorati si segnalano gli aumenti su base mensile dell’Olio di oliva (+0,5% sia su base mensile sia su base annua) e del Caffè (+0,4%, variazione nulla rispetto a febbraio 2016).
La stangata occulta che arriva dall’inflazione
Il balzo dell’inflazione all’1,5% significa, per una coppia con due figli, la classica famiglia italiana, avere una maggior spesa annua di 570 euro. Nulla di buono, insomma. Anche perché il rialzo dei prezzi non dipende da una ripresa della domanda, ma dalle speculazioni su frutta e verdura e dal rialzo dei beni energetici non regolamentati. Insomma abbiamo importato inflazione”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat sui prezzi al consumo di febbraio. Secondo i calcoli dell’associazione, se l’incremento dei prezzi dell’1,5% significa pagare, in termini di aumento del costo della vita, per l’inesistente famiglia media Istat da 2,4 componenti, 450 euro in più nei dodici mesi, per la tradizionale famiglia con due figli significa sborsare 570 euro in più su base annua. Per un coppia con un figlio, la maggior spesa è pari a 535 euro, 295 per un pensionato con più di 65 anni, 301 euro per un single con meno di 35 anni, 436 euro per una coppia senza figli con meno di 35 anni”, conclude l’Unc.