Stangata sui pendolari, le Fs: «I biglietti costano poco, giusto aumentarli»
Ci mancavano solo le Ferrovie dello Stato a dare il loro contributo a questo inizio anno fatto di stangate di tutti i tipi, dalla luce al gas e anche ai trasporti. Stavolta nel mirino ci sono i più “deboli”, i pendolari che tutti i giorni sono costretti a muoversi da una città all’altra per lavorare o per non perdere il proprio posti di lavoro: a partire da oggi chi si sposta sulle linee ferroviarie subirà un aumento di circa il 35%, denuncia Federconsumatori. Ma c’è di più: risparmia solo chi prendere il treno negli orari che non gli servono, ovvero tra le 9 e le 17 o in altre fasce meno trafficate.
Il governo chiederà agli uffici pubblici e alle scuole di aprire più tardi per “aspettare” le migliaia di pendolari che arrivano in città sulla tratta Torino-Milano o Napoli-Roma? E le quattro versioni con un costo variabile in base all’ampiezza delle fasce orarie e ai giorni della settimana? “Sono quattro tipologie di abbonamenti con incremento del prezzo che per molti abbonati potrebbero anche significare la rinuncia al posto di lavoro», attacca Federconsumatori
La risposta ai pendolari di Trentamila
Cosa risponde l’amministratore delegato delle Ferrovie, Renato Mazzoncini, alle polemiche sugli abbonamenti dell’Alta velocità? Ecco il testo integrale della risposta data in un’intervista a Repubblica: «Innanzitutto gli abbonamenti li abbiamo mantenuti, a differenza di altri. I prezzi sono stati rimodulati per venire incontro alle esigenze di tutti: dei pendolari, grazie alla differenziazione per fasce e giornate di viaggio, dei clienti non abbonati che spesso non trovano posto e dell’impresa di effettuare un servizio che sia in equilibrio economico. Nonostante questa rimodulazione, sottolineo che i prezzi degli abbonamenti sono ancora molto bassi, tant’è che sull’Alta velocità siamo gli unici a proporli: lo sconto è tra il 68% e l’82% rispetto alla somma dei singoli viaggi, superiore allo sconto degli abbonamenti dei regionali che è in media del 50%. L’unica altra soluzione che intravedo è quella di un intervento pubblico a favore dei pendolari, tra l’altro già attivo in Emilia Romagna». Vi ha convinto, pendolari? Risparmierete tanto, statene certi…