Appalti Expo, la Corte dei Conti: alterato principio di libera concorrenza

27 Gen 2017 13:51 - di Paolo Lami

Arriva una nuova tegola sull’Expo 2015, sui suoi conti e sul suo commissario unico Giuseppe Sala, ora sindaco di Milano per il Centrosinistra. La Corte dei Conti punta il dito sugli appalti. E accusa: in molti casi c’è stata «l’alterazione del principio della concorrenza». E, come se non bastasse, le vicende giudiziarie penali, relative alla loro gestione, hanno portato a varianti in corso d’opera che, sommati agli «elevati costi interni di gestione» hanno determinato «maggiori costi di lavori e servizi».

L’organo della giustizia amministrativa rileva «criticità evidenti» nella sua relazione sul risultato del controllo sulla gestione dell’Ente affidato da Renzi a Sala.

Alla fine dei conti l’Expo non è stata certo un grande affare: a fronte di 1,2 miliardi di euro di ricavi, l’esercizio 2015, secondo i calcoli della magistratura contabile, si è chiuso con una perdita di 23,8 milioni di euro.

Fino al 31 ottobre 2015, calcola la Corte dei Conti, sono stati emessi oltre 21,5 milioni di biglietti d’ingresso per l’Expo, con ricavi pari a 427,1 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le entrate derivanti dalle vendite e prestazioni, per un totale di ricavi pari a 744,7 milioni, di cui 218,2 milioni per sponsorizzazioni.

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