Torino, dieci indagati per il business dei funerali. E la Appendino tace
Anche a Torino si radica il malaffare. A finire sott’inchiesta è il business dei funerali. I carabinieri hanno perquisito gli uffici della Afc, l’azienda pubblica comunale che si occupa dei cimiteri cittadini, quelli della Socrem e alcuni uffici del municipio e quelli della cooperativa Barbara B, che organizza i funerali di persone indigenti. Notificati dieci avvisi di garanzia per falso in bilancio, peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato e turbativa d’asta. Dal sindaco di Torino, la cinquestelle Chiara Appendino non arriva nessun segnale.
Torino, l’indagine è partita da una denuncia
L’indagine, coordinata dai pm Laura Longo e Gianfranco Colace, è partita da una denuncia per truffa aggravata presentata alla procura della Repubblica nel 2014 dall’allora presidente e amministratore delegato della società partecipata Afc, per una vicenda relativa a presunti rimborsi illeciti per trasferte. La denuncia oltre a consentire di approfondire i fatti denunciati, ha permesso di individuare diverse altre anomalie. Dalle successive attività investigative, condotte ad opera del Nucleo Investigativo di Torino, è emersa un’anomala gestione ad opera di alcuni amministratori e dirigenti. Secondo l’accusa il bilancio dell’Afc – precisa una nota della procura – non sarebbe stato redatto correttamente secondo i principi civilistici attinenti alle società di capitale, producendo negli anni 2013-2014-2015 una distribuzione di utili in realtà inesistenti. Si sarebbe, inoltre, dato luogo ad una illecita distribuzione di incentivi stipendiali relativi alla progettazione di lavori pubblici in assenza della relativa autorizzazione e al rimborso di trasferte fittizie. Infine si ipotizza essere stata turbata la gara per la cremazione dei resti mortali aggiudicata di recente alla società no profit Socrem di Torino.