Pedofilia, nonno “orco” ai domiciliari: ha abusato delle due nipotine per anni

7 Dic 2016 14:52 - di Martino Della Costa

Ha abusato per anni delle due nipotine, coperto dal silenzio dettato dalla paura e dal disagio delle sue due piccole vittime, e al sicuro dall’alibi – sempre meno valido in tema di pedofilia – del legame di parentela. Oggi, però, il nonno “orco” di Varese è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata, nell’ambito dell’inchiesta condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Busto Arsizio.

Pedofilia, nonno “orco” ai domiciliari

Oggi, dunque, si chiude un cerchio, fatto di violenze fisiche e psicologiche, di ricatti e di paura, di disagio e di dolore: per anni le due sorelline avrebbero subìto abusi sessuali da parte del nonno “orco”, iniziati quando le piccole frequentavano ancora le scuole elementari. Per anni hanno subìto gli abusi e la sopraffazione inflitte da chi, invece, avrebbe dovuto proteggerle ed educarle, da chi avrebbe dovuto crescerle nell’amore e nel rispetto. Tutte pericolose anomalie e contraddizioni venute alla luce nel corso delle indagini, coordinate dal pm Nicola Rossato, e partite dalla segnalazione degli insegnanti di una delle vittime che hanno riscontrato una situazione di disagio vissuta dalla minorenne. Episodi inquietanti che, secondo le accuse, si sarebbero susseguiti per anni, quando le bambine venivano affidate dai genitori al nonno.

Percosse e minacce per sottomerle e ridurle al silenzio

L’uomo le avrebbe indotte a compiere atti sessuali approfittando del rapporto affettivo e di fiducia, per poi ricorrere a minacce e percosse per costringerle a sottostare alle sue richieste e a non rivelare l’accaduto. Nei confronti dell’anziano nonno “orco” il gip di Busto Arsizio, Nicoletta Guerrero, ha emesso quindi un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, valutando anche «l’età avanzata e le precarie condizioni di salute» dell’indagato; magari quella stessa casa che per anni ha rappresnetato una prigione di violenza e dolore per due ragazzine indifese…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *