Ordine di arresto per la madre che ha ucciso le due figlie. E lei: fatemi morire
I carabinieri le hanno notificato l’ordine di arresto. Duplice omicidio volontario, aggravato dalla discendenza. Giuseppa Savatta ha creato l’inferno. E ora è lei stessa nell’inferno. Una vicenda atroce. Lei è la madre 41enne che ha ucciso le sue due bambine, di 9 e 7 anni. La ha avvelenate con la candeggina e le ha soffocate con le mani. Ora è ricoverata ancora in ospedale dopo un tentativo di suicidio.
Giuseppa Savatta piantonata dai carabinieri
I carabinieri continuano a piantonarla nel suo letto della divisione di psichiatria del “Vittorio Emanuele” di Gela, dove i medici l’hanno accolta ancora in preda a turbe suicida, sottoponendola a terapia sedativa. L’ipotesi dello psichiatra è che sia un soggetto dalla personalità bipolare: donna e madre modello nella società e nel lavoro, violenta e possessiva, fino all’omicidio, nel privato.
Le prime parole ai medici: «Fatemi morire»
«Fatemi morire». Sono le prime parole che Giuseppa Savatta ha detto ai medici in ospedale. «L’ho fatto per il bene delle mie figlie, per non farle soffrire», ha spiegato allo psichiatra. Era certa che il marito l’avrebbe lasciata, a conclusione di un rapporto di coppia assai difficile. Ma l’uomo, Vincenzo Trainito, pur ammettendo l’esistenza di dissidi familiari, avrebbe detto che una rottura netta con la moglie non era nelle sue intenzioni, anche se più volte minacciata nei momenti d’ira. I vicini li avrebbero sentiti litigare spesso. Lei, laureata in lettere, aveva ricevuto un incarico annuale come insegnante di sostegno all’istituto comprensivo Ettore Romagnoli. Lui, ingegnere edile con studio in piazza Umberto, insegna all’istituto tecnico per geometri “Ettore Maiorana”.