In Inghilterra col “kit del clandestino”: 21 fermi a Genova tra italiani e albanesi

12 Dic 2016 14:51 - di Ginevra Sorrentino

Il costo di un kit completo per clandestino, composto da documento contraffatto, tessera sanitaria e accompagnatori muniti di regolare documento per agevolare il passaggio alle frontiere, poteva variare dai 6 ai 10.000 euro, ma una volta in possesso dell’indispensabile pacchetto, i migranti potevano puntare addirittura verso l’Inghilterra, una delle mete più ambite da migranti e profughi. Il giro d’affari della banda di falsari attiva in Ligura era particolarmente attivo e ricco, e veniva incrementato da documenti ottenuti  dietro compenso di dosi di stupefacente o in denaro, presso soggetti tossicodipendenti residenti a Rapallo che ne denunciavano falsamente lo smarrimento. Ma proprio un eccessivo ricorso alle denunce di furto e smarrimento di documenti ha insospettito gli investigatori che oggi, grazie a una serie di arresti a raffica, hanno sgominato definitivamente una banda composta da albanesi e da italiani dedita all’illecito commercio.

In Inghilterra col “kit del clandestino”: sgominata banda

Un giro di affari criminali smantellato nella mattinata di oggi, quando la Polizia di Genova ha portato a termine una vasta operazione nei confronti di un sodalizio criminale composto da italiani ed albanesi dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso il possesso e la fabbricazione di documenti falsi. I poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Rapallo hanno dato esecuzione a ventuno misure cautelari, nove delle quali in carcere ed una agli arresti domiciliari, a carico dei principali artefici dell’attività di favoreggiamento dell’espatrio clandestino verso il Regno Unito di cittadini albanesi, appositamente fatti giungere in Italia e muniti di carte di identità falsificate. Dunque, l’operazione ribattezzata Fumo di Londra, portata a termine da Squadra Mobile di Genova e dal commissariato di Rapallo che hanno eseguito 21 ordinanze cautelari, 8 in carcere e il resto ai domiciliari o obblighi di firma, ha ottenuto l’azzeramento di una banda che agevolava i clandestini albanesi diretti in Inghilterra fornendo loro documenti falsi.

Un blitz che ha portato al fermo di 21 persone

L’indagine, nata dalle ripetute denunce di smarrimento di carte identità o altri documenti di riconoscimento che alcuni tossicodipendenti del Golfo del Tigullio sporgevano per ottenere un identificativo nuovo da rivendere all’organizzazione, ha portato all’arresto tra gli altri di Pietro Giovanni Montello, 66 anni, comandante di lungo corso genovese che progettava di trasferire i clandestini dalle coste francesi a quelle inglesi a bordo di yacht, e che procurava carte d’identità italiane alterate con la sostituzione della fotografia, tessera sanitaria europea e titoli di viaggio. A capo della banda figurava Salvatore Occhioni, 56enne di Rapallo, con il figlio William, 25 anni. Nel blitz la polizia ha eseguito le 21 misure cautelari richieste dal magistrato titolare dell’indagine, Emilio Gatti. Va detto infine che, nel corso delle indagini svolte da gennaio 2015, gli agenti avevano già arrestato 7 albanesi in aeroporti e fermate dei pullman di linea (Milano, Bergamo e Parma e Torino) e 3 a Calais e Copenaghen. Con gli arresti di Genova odierni il cerchio si chiude.

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