Meloni su Napolitano: «Si è dimesso il papa, può farlo anche lui…» (video)

6 Dic 2016 12:24 - di Stefania Campitelli

«Noi siamo pronti: in poche settimane possiamo avere legge elettorale, candidato premier e pure vincere. Non ci faremo prendere in contropiede da Renzi», Giorgia Meloni dopo la sconfitta popolare della riforma costituzionale guarda avanti.

Meloni: subito al voto, si può vincere

Il beau geste di Renzi? «Dimettersi subito e fare le valigie era il minimo che il segretario Pd potesse fare. Il popolo italiano si è ripreso la sua sovranità non appena lui gliel’ha consentito. Altre dimissioni non sono arrivate, ovvero quelle del regista di questa fallimentare operazione: Giorgio Napolitano. Se si è dimesso il Papa… può certamente farlo anche un senatore a vita».

A Mattarella diremo basta inciuci

Intervistata da Libero, la leader di Fratelli d’Italia anticipa le consultazioni che seguiranno alle dimissioni di Renzi, “congelate” momentaneamente dal Colle in attesa dell’approvazione della Finanziaria. «Al presidente Mattarella –  dice la Meloni –  Fratelli d’Italia dirà che non c’è più spazio per inciuci e voltagabbana, quindi si deve votare al più presto. Per fare la legge elettorale bastano due settimane, al massimo tre, se c’è la volontà politica». La Meloni ha ribadito che sul sistema di voto non si faranno barricate: «A me va bene tutto, a patto che ci siano le preferenze e gli elettori possano scegliere i parlamentari, che si sappia chi è maggioranza e chi opposizione».

Con Salvini una federazione

Alleati con la Lega? «Con Matteo Salvini ci sentiamo spesso e lavoriamo ad una federazione sovranista, che rimetta al centro dell’azione politica l’interesse nazionale, chiuda con le lobby, i poteri forti e gli interessi delle banche», ha detto ancora la presidente di Fratelli d’Italia confermando che si incontrerà con Silvio Berlusconi, «anche se non abbiamo fissato date». Sulle primarie non fa sconti: «Vanno celebrate per individuare il portabandiera più credibile del nostro campo, cioè del centrodestra, e si tratta solo di capire se Berlusconi vorrà condividerle con noi o no. Non vedo però perché lui e Forza Italia non debbano partecipare a una rifondazione così necessaria».

 

 

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