Sala si sente tanto “sindaco sceriffo” e va a lezione da Ignazio la Russa

17 Nov 2016 10:09 - di Adele Sirocchi

“La sicurezza è di sinistra, ecco perché voglio i militari nelle strade”, “preferisco affrontare io la questione piuttosto che lasciarla alla destra che gioca con le paure della gente”. Lo afferma in una intervista a Repubblica il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. E cerca in questo modo di appropriarsi di un tema da sempre cavalcato dal centrodestra e di far dimenticare che l’operazione “strade sicure” nasce con il governo Berlusconi (idea del ministro della Difesa Ignazio La Russa) tra le critiche e le ironie dei progressisti contrari alla militarizzazione delle nostre città. Basta, ribadisce oggi Sala, con l’allergia alle divise: “Non capisco – continua – perché ci sia questo pregiudizio nei confronti dei militari per strada. Sarà perché sono positivamente condizionato da quello che ho visto durante i 6 mesi di Expo, quando i militari giravano per il sito e la gente non ne era certo spaventata”.

Il premier Matteo Renzi è disponibile a dare una mano: “Io credo – dice a Rtl 102.5 – che vada trovato un giusto equilibrio tra la presenza delle forze dell’ordine e in alcuni casi anche delle forze armate, perché comunque la presenza dell’esercito aiuta, e dall’altro lato il bisogno di garantire la sicurezza con la qualità della vita. Ma il giusto equilibrio lo sanno i sindaci, non lo può sapere uno da Roma”.

Ma quanti sono i militari oggi in forza a Milano? Secondo La Stampa sono già 650. A Roma invece, dov’era in corso il Giubileo, ce ne sono 2070, un numero che ovviamente è destinato a scendere con la fine dell’evento. 500 sono stati già spostati nelle zone terremotate a guardia delle case contro gli sciacalli. A Napoli i militari in strada sono invece 700. 81 milioni l’anno il costo stimato dell’operazione “strade sicure”.

 

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