Renzi ironizza su CasaPound: «Anche loro temono la deriva autoritaria»

17 Nov 2016 15:29 - di Robert Perdicchi

«Siamo riusciti a mettere insieme Monti e Salvini, Berlusconi e Travaglio che forse si volevano bene sin da piccoli ma lo sapevamo. E anche D’Alema e Grillo, uno che ha sempre detto di credere nella politica e uno no». Matteo Renzi, in un incontro per il sì al referendum al teatro Verdi di Sassari, sottolinea, con una battuta, che “anche Casa Pound è preoccupato per la deriva autoritaria…”. Ogni riferimento all’icona mussolinana coltivata dall’organizzazione politica di estrema destra non è, ovviamente, casuale. Ma Renzi è contro tutti quello del No, che in qualche modo si sono compattati. «L’Italia deve ripartire e sono convinto che si può fare ma bisogna avere un’idea del paese. La grande scommessa di questo referendum è che da una parte c’è qualcuno che ha un’idea del paese e dall’altra gente che sta insieme solo per dire no. Unita dal desiderio di andare contro qualcuno». La campagna referendaria prosegue e Matteo Renzi a Sassari  spiega che “questa non è la politica: a forza di dire no e andare contro il paese resta fermo e l’unico dibattito politico è tra addetti ai lavori”.  «Io sto facendo quello che mi ha chiesto Napolitano. Se i cittadini diranno no, vogliamo tornare alla casta, e noi rispetteremo il voto. Ma fino a quel giorno io vi chiedo di andare in giro a spiegare le ragioni del sì». Per il premier la “classe politica sfrutta il 4 dicembre per riprendersi il potere che aveva perso”. «Vogliono tornare loro: se volete un sistema di galleggiamenti e inciuci, di rinvio dei problemi, va bene prendete quelli di prima. Amici come prima». Quindi l’appello: «Fate un sforzo, andate casa per casa, telefonata per telefonata, suonate campanello per campanello. Serve lo sforzo personale o non riusciremo a fare il salto».

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