Medici, suore, carabinieri e clown: ecco chi sono i 40 eroi civili “invisibili”

12 Nov 2016 11:47 - di Luca Maurelli

Non andranno mai al Grande Fratello, o almeno si spera, dunque non conosceranno la popolarità della televisione, le richieste di selfie per strada, le ospitate da Barbara D’urso, non saranno mai corteggiate dai calciatori tatuati o insidiati da ex attricette a caccia di occasioni mondane, e forse non saranno mai invitati da Renzi ad accompagnarli a cena da Obama. Eppure sono tanti gli eroi civili, non per caso, che in Italia meriterebbero di essere “raccontati” anche in tv e sui giornali, ben oltre il semplice riconoscimento di un’onoreficenza come quella concessa a una quarantina di loro dal presidente della  Repubblica Sergio Mattarella. Quaranta italiani che lavorano nell’ombra sui quali è giusto accendere, per una volta, un piccolo riflettore di notorietà che li renda anche più forti e protetti nelle loro iniziative di impegno civile che spesso vanno a sfidare poteri criminali, politici o semplici pregiudizi, i peggiori. Suore, preti, pompieri, medici, volontari, giornalisti, intellettuali, “donne e uomini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per contrasto alla violenza”: li presenta così Mattarella, che ha concesso loro le onoreficenze al merito della Repubblica italiana. Per una volta, oltre la retorica, un giusto riconoscimento al valor civile nel giorno del ricordo degli eroi (quasi tutti militari) che persero la vita nella strage di Nassiriya.

Quaranta eroi civili che in pochi conoscono

Nell’elenco ci sono anche i tanto vituperati giornalisti, da Michele Albanese, 56 anni (Catanzaro), costretto a vivere sotto scorta dal 2014 per aver indagato e raccontato le realtà criminali di una delle zone a più alta densità mafiosa d’Italia, la Piana di Gioia Tauro, ma anche Amalia De Simone, napoletana, direttrice di Radio Siani, l’emittente anticamorra di Ercolano. Nell’elenco, a proposito di mafia, spicca anche Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, la più grande area protetta dell’isola che sposa 24 Comuni fra Enna, Messina e Catania, oggetto di attentati per la sua opera di “pulizia” dalla criminalità che lottizza i terreni e li sottrae ai contadini. Marzio Babille, triestino, invece, si occupa all’estero di assistenza ai rifugiati e da agosto 2014 è a Talkief ed Alqosh ad assistere le prime migliaia di cristiani sfollati da Mosul, occupandosi anche delle vaccinazioni dei bambini. Sul fronte dell’imprenditoria, tra i premiati c’è il fiorentino Marco Bartoletti, che nelle sue aziende assume persone con disabilità e con malattie terminali. Milena Bethaz, (Aosta), il 17 agosto 2000, mentre stava facendo un sopralluogo insieme a un collega, viene colpita da un fulmine. La collega perde la vita e per Milena seguono un periodo di coma, operazioni al cervello, una paresi e infine una lunga riabilitazione. Con straordinaria forza di volontà è riuscita a tornare alla sua vita e alle sue passioni. Nel luglio 2015 compie una significativa avventura alpinistica che l’ha vista raggiungere la vetta del Gran Paradiso a 4.061 metri. Bonizella Biagini, 60 anni, entra nella lista degli eroi civili “per il suo impegno in ambito internazionale in materia di difesa ambientale”, Claudia Carbonin e Luca Veronese (Venezia, “per l’esempio di accoglienza e disponibilità costantemente offerti in materia di tutela dell’infanzia”, Luciana Cardinal  e Franco Chianelli (Perugia), “per la preziosa attività di sostegno ai giovani malati e alle loro famiglie”.

Sul fronte della medicina, premiato con l’0noreficenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana Natale Ceccarelli, Colonnello medico dell’Aeronautica Militare,  Capo del “Gruppo di Biocontenimento” deputato al trasporto di malati infettivi, eccellenza dell’Aeronautica Militare. Leonardo Cenci, (Perugia), nel 2012, a causa di un tumore, ha dovuto smettere di correre: le metastasi alla testa erano tali da fargli perdere la sensibilità agli arti inferiori. Nel 2013 ha dato vita all’associazione Avanti tutta onlus, di cui è presidente, che ha l’obiettivo di offrire ai malati oncologici una qualità di vita migliore anche promuovendo l’adozione della pratica sportiva nei protocolli di terapia.Il 10 aprile 2016 scorso ha preso parte della 22esima edizione della Maratona di Roma, al termine dei quali è stato nominato «il primo atleta italiano a correre una maratona con un cancro non curabile». L’elenco prosegue con Sofia Corradi, 82 anni (Roma), ideatrice del progetto Erasmus per i giovani studenti, Stefano D’Amico, (Milano), il classico ero per caso, che si è tuffato in acqua per salvare una donna e la sua bambina. Anche Mario De Bellis, carabiniere scelto, (Firenze), ha salvato due bambini da morte certa tuffandosi in un pozzo mentre Francesco Maria De Ponte, 27 anni (Roma), ha salvato se stesso dall’emarginazione nella quale la sua malattia, l’autismo, avrebbe potuto relegarla, concludendo con successo il suo percorso universitario.

Dalla lotta alla mafia al salvataggio dei migranti

Angelo Di Giannantonio e Maria Grazia Viganò, romani, si dedicano ai minori in difficoltà, Suor Veronica Donatello ai disabili, Rosario Esposito La Rossa, (Napoli), all’emarginazione sociale dei ragazzi di Scampia, con i suoi libri e la sua “Fabbrica dei Pizzini della Legalità”. Fabio Ferro, 72 anni, romano, per una vita ha fatto il volontario come chirurgo nelle missioni umanitarie in tutto il mondo, come il collega Alessandro Frigiola, (Milano), particolarmente impegnato in Africa. Giuseppe La Rosa, Sottocapo di III classe della Marina Militare Italiana, 28 anni, ragusano, viene premiato per ave salvato decine di vite di migranti in mare, così come Francesco Morelli, 18 anni, romano, che invece di vite ne ha salvate tante a Pescara del Tronto, nella notte del 24 agosto, prodigandosi nei soccorsi immediatamente successivi al sisma. Tanti gli anziani, nella lista di Mattarella, come Norina Ventre detta Mamma Africa, 89 anni (Rosarno), impegnata nell’integrazione, la più giovane Maria Rosa Volpe, ispettore capo della Polizia di Stato, (Agrigento), che invece aiuta i minori che arrivamo sui barconi, Emma Alatri, 90 anni (Roma), “per aver trasmesso, con la sua testimonianza e i suoi insegnamenti, i valori della libertà e della democrazia e il disvalore dell’odio” in quanto impegnata sul fronte dell’antirazzismo e dei perseguitati per motivi politici. Ed ancora, Enzo Mauro Muscia, (Varese), “per lo spirito di iniziativa, il coraggio e la generosità con cui ha dato vita all’azienda A-Novo riassumendo i colleghi licenziati dalla precedente gestione”, Marco Ottocento, (Verona), “per il contributo che offre nella sperimentazione di percorsi di autonomia sociale e lavorativa per le persone con disabilità”, Tullia Passerini, “per la sua esemplare attività di sostegno alle donne detenute e ai loro figli”, Monica Priore, brindisina, campionessa di nuoto, da quando aveva 5 anni convive con il diabete di tipo 1 che ha raccontatno in una autobiografia “Il mio mare ha l’acqua dolce”.

I preti e lo sfruttamento dei braccianti agricoli

Nella lista del Quirinale non mancano, come visto, i religiosi: Fratel Marco Rizzonato, 55 anni (Milano), sarà ufficiale della Repubblica “per lo spirito di solidarietà e umanità mostrato nelle sue molteplici e innovative iniziative a favore di detenuti, poveri e disabili”, Jean Pierre Yvan Sagnet, 31 anni (Bari), “per il suo contributo all’emersione e al contrasto dello sfruttamento dei braccianti agricoli”, Fratel Vasco Santi, 89 anni (Napoli),“per il suo straordinario contributo nella promozione e organizzazione delle campagne di donazione del sangue”, il direttore d’orchstra Marco Sciammarella, 46 anni (Milano), “per aver offerto, attraverso la musica, una occasione di espressione e di partecipazione accessibile anche alle persone con disabilità che compongono per due terzi la sua Orchestra”, Vincenzo Tancredi, sovrintendente della Polizia di Stato, “per il suo quotidiano impegno nella difesa dei cittadini più vulnerabili, in particolare degli anziani”, Fiorella Tosoni “e Nicola Tudisco, specializzati nella clownterapia, per l’opera di assistenza offerta ai bambini affetti da gravi patologie e ai loro familiari”, Ottavio Daniello Trerotoli, aero-soccorritore dei Vigili del Fuoco, 46 anni (Bari), che in occasione della strage ferroviaria di Andria, ha salvato Samuele, il bambino rimasto imprigionato nel vagone.

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