Unesco, Gasparri: «Gentiloni indifendibile, non basta il pentimento di Renzi»

22 Ott 2016 10:40 - di Fortunata Cerri

«La negazione da parte dell‘Unesco del legame tra ebraismo e luoghi sacri di Gerusalemme è assurda, ma si ripete da anni», tuttavia «sono in aumento i Paesi che sono passati dal sì all’astensione». Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un’intervista al Corriere della Sera, dopo le polemiche sull’astensione annuncia che l’Italia «cambierà atteggiamento». Parole poco convincenti che scatenano ulteriori polemiche. Duro l’attacco di Maurizio Gasparri: «È semplicemente incredibile che il ministro degli Esteri, Gentiloni  difenda ancora, in un’ intervista al Corriere della Sera, la vergognosa decisione del governo italiano si astenersi in sede Unesco in occasione della votazione negazionista contro Israele. Gentiloni conferma la validità di quella scelta e la descrive addirittura come una posizione vincente. Anche per questa ragione ho depositato in Senato una mozione su questa vicenda che chiedo venga discussa con urgenza». Per il vicepresidente del Senato, la posizione anti israeliana e antisemita espressa dall’Italia in sede Unesco, «che sta portando a un’autocritica da parte dello stesso esecutivo, non può rimanere senza seguito. I diplomatici e i politici che hanno assunto questa decisione sono colpevoli di una lesione gravissima della verità storica che offende non solo il mondo ebraico ma l’intera comunità internazionale. Gentiloni va portato sul banco degli imputati. Il pentimento di Renzi non cancella questa realtà. L’ostinazione con cui Gentiloni difende una posizione assurda deve indurre il Parlamento a discutere già nelle prossime ore la mozione».

Unesco, Calderoli: le parole di Renzi una toppa peggiore del buco

Fa sentire la sua voce anche Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord: «Dichiarare che il Muro del Pianto è patrimonio arabo è come dichiarare una chiesa sconsacrata al rango di moschea. Un insulto al buon senso e alla storia, avvenuto anche grazie al menefreghismo e all’incompetenza con cui si muove in ambito internazionale il nostro governo. Che ha rimediato una figuraccia da vergognarsi. Siamo andati in automatico? Ce ne siamo accorti tardi? Le parole di Renzi sono una toppa persino peggiore del buco, perché astenersi in un simile contesto, astenersi nell’attuale tesissimo quadro internazionale, equivale a stare dalla parte avversa. La tardiva inversione a U di Renzi a questo punto aggiunge solo imbarazzo a imbarazzo, perché il governo italiano si trova obbligato a riparare fuori tempo massimo alla figuraccia della non decisione del proprio rappresentante nel comitato Unesco».

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