Russia, il blogger insegue i Pokemon in Cattedrale e finisce in manette
È costata cara a Ruslan Sokolovski, un giovane blogger russo, la “bravata” di dare la caccia ai Pokemon in chiesa: il ragazzo, 22enne, è finito in carcere con l’accusa di «istigazione all’odio» e «violazione del diritto alla libertà di coscienza e di religione».
Il passo da “Pokemon Go” al carcere
Sokolovski non ha resistito alla tentazione di rendere pubbliche le sue gesta, postando sul suo blog il video della “caccia” ai mostriciattoli giapponesi avvenuta all’inizio di agosto all’interno della cattedrale di Iekaterinburg, costruita sul luogo dell’eccidio della famiglia dell’ultimo zar, Nicola II. Dopo aver postato il video in cui giocava a Pokemon Go, il giovane era stato posto ai domiciliari. Ma la misura è stata inasprita dal tribunale di Iekaterinburg con l’arresto in carcere fino al 23 gennaio 2017 dopo che il ragazzo ha ricevuto la visita di un’amica per il suo compleanno. Per i giudici l’episodio configura la violazione dei domiciliari.
La stesa accusa delle Pussy Riot
L’accusa di«istigazione all’odio religioso» è la stessa con cui, nel 2012, furono condannate a due anni di reclusione le Pussy Riot Maria Aliokhina e Nadezhda Tolokonnikova, che alzarono una «preghiera blasfema» nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca contro la rielezione di Vladimir Putin. Una “performance” le cui riprese furono poi utilizzate per realizzare un videoclip.