Non solo la violentano, l’accusano di aver preso soldi: in carcere tre profughi
Hanno accusato la vittima di essersi fatta pagare 15 euro. Quindi, nella loro ricostruzione, non si tratterebbe di un caso di stupro, ma di prostituzione. È quanto hanno dichiarato, durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, due dei tre pakistani fermati a Chiari, nel bresciano, per la violenza sessuale su una 22enne del posto. Tutti e tre, di età compresa tra i 23 e i 26 anni, sono richiedenti asilo da circa un anno, non hanno un lavoro e alloggiano in strutture messe a disposizione dalle amministrazioni comunali.
I tre “profughi” pakistani restano in carcere
«La ragazza aveva accettato il rapporto sessuale, le abbiamo dato 15 euro. Inizialmente avevamo proposto cinque euro, ma lei ne voleva di più», hanno detto due dei tre arrestati davanti al giudice nel carcere di Brescia. Una ricostruzione che lascia allibiti e che, tra l’altro, è in contrasto con gli esami dell’ospedale che hanno riscontrato i segni di un rapporto sessuale ripetuto e violento. Soprattutto, una ricostruzione che non ha convinto il gip di Brescia, Paolo Mainardi, il quale, pur non convalidando il fermo, perché non è stato ravvisato il pericolo di fuga, ha disposto per i tre la custodia in carcere.
La dinamica dello stupro e i riscontri in ospedale
La ragazza aveva denunciato di essere stata violentata lunedì sera nel parco delle Rogge della cittadina in provincia di Brescia: era scesa a portare il cane e, rimasta sola dopo aver incontrato degli amici, era stata avvicinata dai pakistani che l’hanno costretta a seguirli nel parco. Lì, dopo aver immobilizzato il cane, ne hanno abusato. Lasciata sola, la giovane aveva chiamato il fidanzato per farsi soccorrere. Poi la denuncia e la visita in ospedale, dove sono stati riscontrati i segni della violenza. I tre, identificati grazie alla sua descrizione, sono stati subito rintracciati dai Carabinieri in una struttura di accoglienza per profughi di Chiari e portati in carcere.
Il precedente: una anziana violentata in casa
La violenza ha destato grande allarme nella zona, anche perché è avvenuta a pochi giorni da un altro episodio gravissimo: una anziana di 87 anni è stata violentata nella sua casa da un romeno 32enne che vi si era introdotto nella notte. «Grazie Renzi. Grazie Alfano. È solo e soltanto colpa del governo se una ragazza di 22 anni è stata violentata da tre finti profughi nel Bresciano», ha commentato il responsabile del dipartimento Sicurezza della Lega, Tony Iwobi, per il quale «la responsabilità politica di questo stupro è del governo che permette a centinaia di migliaia di persone di vagare nel nostro Paese senza alcun controllo. Siamo allo sfascio e al degrado totale. Italiani e immigrati regolari devono ribellarsi contro un governo illegittimo e dannoso». Sullo stupro era intervenuta anche Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, che aveva parlato di «mostri», per i quali «non basta chiedere pene esemplari». «Si deve esigere che venga consegnato loro un foglio di via e che non possano mai più mettere piede nel nostro Paese. Meglio – aveva aggiunto Beccalossi – se dopo essere stati sottoposti alla castrazione chimica, perché si ricordino per sempre del male che hanno causato a una giovane ragazza».