Migranti fermano il traffico a Piacenza: chiedono soldi e pasti succulenti

19 Ott 2016 19:19 - di Carlo Marini

Una quindicina di profughi ospiti di un agriturismo di Vigolzone, in provincia di Piacenza, questa mattina hanno protestato bloccando un tratto della strada provinciale. Per riportare la situazione alla normalità è stato necessario l’intervento di tre pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Piacenza. Si sono vissuti anche alcuni brevi momenti di tensione quando i camionisti hanno tentato di forzare il blocco improvvisato dai richiedenti asilo. Gli stranieri hanno protestato per il mancato pagamento del Pocket Money, la diaria mensile che viene corrisposta dalla prefettura a ognuno di loro e che ammonta a circa 75 euro al mese in questo caso. Inoltre si sono lamentati anche delle condizioni del vitto dell’agriturismo che li ospita. Gli stessi gestori della struttura hanno però spiegato di non aver più ricevuto dalla Prefettura di Piacenza i fondi previsti per l’accoglienza dei richiedenti asilo.

“Precedente gravissimo, noi sempre ospitali coi migranti”

Sul caso è intervenuto il sindaco della cittadina, Francesco Rolleri: «L’episodio avvenuto questa mattina sulla strada della Cementirossi nel territorio comunale di Vigolzone, nel quale 13 profughi hanno bloccato per qualche minuto la circolazione stradale per questioni riguardanti le condizioni con cui vengono ospitati, è un precedente gravissimo e che non si dovrà più ripetere». «Chiediamo a tutti gli enti e alle autorità coinvolte – prosegue Rolleri nel suo intervento su Facebook – di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile perché non saranno più tollerati comportamenti come quello odierno. I cittadini e l’amministrazione comunale di Vigolzone sono sempre stati responsabili e ospitali, dimostrando sensibilità e attenzione verso i bisogni di chi cerca condizioni di vita migliori di quelle che ha lasciato nel proprio Paese di origine. Non possiamo però accettare che problemi sorti all’interno del sistema di accoglienza creino disagi a chi vive sul territorio. Nel caso episodi di questo tipo dovessero ripetersi, ci riserviamo perciò di intraprendere ogni iniziativa a tutela dell’interesse dei cittadini».

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