Roma non avrà le Olimpiadi. Al “no” della Raggi manca solo l’ufficialità
Se non si sapeva era prevedibilissimo che la vera vittima delle convulsioni romane (ma non solo) dei Cinquestelle sarebbe stata la candidatura della Capitale a sede delle Olimpiadi del 2024. Secondo i boatos provenienti dal Campidoglio sembra infatti che il “no” ufficiale del sindaco Virginia Raggi arriverà prima della terza edizione della festa nazionale “Italia 5 Stelle” fissata per i prossimi 24 e 25 settembre a Palermo. Le stesse fonti indicano che l’agenda della Raggi prevede l’indizione di una conferenza stampa nel corso della quale il sindaco annuncerà la decisione, in rigorosa osservanza della linea ufficiale del Movimento 5 Stelle. Al momento manca solo il giorno. Se tale posizione non è stata ancora ufficializzata – fanno sapere dal Campidoglio – è solo in segno di rispetto della “tregua” Olimpica dovuta allo svolgimento delle Paralimpiadi a Rio de Janeiro.
L’annuncio è previsto per la prossima settimana
La lettura politica di tale decisione potrebbe apparire superflua dal momento che sin dalla campagna elettorale la Raggi aveva dichiarato che, una volta sindaco, non avrebbe dato seguito alla candidatura di Roma. Si tratterebbe, quindi, del pieno rispetto di un punto del suo programma votato dalla maggioranza dei romani. Ma è altrettanto vero che la stessa Raggi aveva in qualche modo addolcito tale posizione fino a far balenare l’idea di un clamoroso cambio di posizione sulle Olimipiadi se non fosse cessato il fuoco amico contro di lei e la sua giunta. Il resto è storia fin troppo nota: l’attacco all’entourage del sindaco da parte della senatrice Roberta Lombardi, la difesa di Beppe Grillo, le voci su una fronda interna pronta a sfiduciare l’Amministrazione capitolina.
Un follia a Cinquestelle rinunciare alle Olimpiadi
Tutto lascia quindi sospettare che sia stato proprio l’accenno al dietrofront sulle Olimpiadi far scattare l’allarme rosso tra i Cinquestelle e quindi a convincerli ad archiviare il più rapidamente possibile il dossier “candidatura 2024” nella speranza di alleviare le forti tensioni interne. Il futuro s’incaricheà di dirci se il tentativo è riuscito. Il presente,invece, ci dice che “grazie” ai Cinquestelle, Roma e l‘Italia hanno perduto una grande occasione.