Ilary Blasi: «Spalletti è un piccolo uomo e Pallotta prima pensi e poi parli»

26 Set 2016 13:59 - di Redazione

«Le scelte calcistiche sono opinabili ma non si discutono, però forse avrei qualcosa da ridire a livello umano sulla persona. Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento e Spalletti è stato un uomo piccolo». Ilary Blasi punge così, in una lunga intervista a La Gazzetta dello sport, il tecnico della Roma: la moglie di Francesco Totti, alla vigilia del quarantesimo compleanno del capitano giallorosso, ricorda quello strappo con l’allenatore della Roma. Era il 21 febbraio e Spalletti mandò via da Trigoria il numero 10. «Lui a parole ha detto anche delle cose stupende – continua la show girl Ilary Blasi – ma a parole. Invece lo subisce. In un momento così difficile nella vita di un ragazzo che sta attraversando un passaggio importante c’è modo e modo per comportarsi. È giusto proiettarsi nel futuro e provare a fare grandi cose anche senza di lui, ma mi sembra che alla Roma rimanga ancora difficile. Certo si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l’ha saputo guidare in questo percorso umano. Io le persone le giudico anche da questo. Quindi voto molto basso». Una battuta anche sul presidente giallorosso Pallotta che su Totti disse: «Il corpo non fa più quello che gli dice la mente».  «Però anche la mente deve ragionare prima di parlare – sottolinea Ilary Blasi – Con i Sensi aveva un altro rapporto, era un figlioccio. Ma quella era una conduzione più familiare, mentre questa più imprenditoriale».

Ilary Blasi: anche per Totti si sta per chiudere un ciclo

Ilary Blasi si prepara a festeggiare i quarant’anni di Totti, sottolineando che un regalo sarà sicuramente l’intervista: «Lui non sa niente e io non glielo dico. Mi raccomando, scrivete che è tutta farina del mio sacco». Quanto al finale di carriera in campo del capitano giallorosso, la show girl aggiunge: «Adesso per lui si sta per chiudere un ciclo, siamo giunti quasi al capolinea. Non solo perché finisce di giocare al calcio – se non è questa stagione, sarà la prossima – ma perché dovrà iniziare un’altra vita. Quella adrenalina sarà difficile ritrovarla. Se giocherà fino al 2018? Deve sentirlo lui. Se non fosse più a proprio agio, sarebbe il primo a deporre l’ascia di guerra. È intelligente. Anno più anno meno, ci siamo».

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