Tragedia nei cieli: è morto Uli Emanuele, l’uomo uccello (video)
Volare con la tuta alare era la sua grande passione, prima di diventare un anno fa un basejumper professionista Uli Emanuele lavorava come lavapiatti in un rifugio in Svizzera e ogni giorno, dopo aver finito il suo turno di lavoro, si lanciava nel vuoto e volava a casa. La vita dell’altoatesino trentenne si è spezzata proprio in Svizzera, durante riprese video a Lauterbrunnen nel Canton Berna. Uli stava riprendendo in volo un altro basejumper, quando improvvisamente ha avuto qualche problema e si è schiantato contro la parete rocciosa. Il rischio faceva parte della vita del ragazzo, che sorrideva sempre. La sua famiglia era abituata a vivere con il fiato sospeso. Da giovane Uli ha seguito infatti le orme di suo padre, un paracadutista esperto, ma presto il lancio dagli aerei non lo soddisfaceva più. Così Uli Emanuele si era spostato verso il basejumping. Si lanciava da pareti di roccia a strapiombo e da grattacieli, aprendo il paracadute in volo. Il passaggio al wingsuit, la tuta alare, è stato poi quasi scontato. «La tuta alare – aveva racconta Uli pochi mesi fa all’Ansa – all’inizio serviva solo allo scopo di allontanarsi dalla parete per ridurre il rischio incidenti, ma poi lo sviluppo tecnologico della wingsuit ha fatto passi da gigante». Uli Emanuele non è morto durante una delle sue imprese impossibili, ma facendo da cameraman per un amico basejumper. I due si sono lanciati assieme dalla Black Line Exit sulla Mürrenfluh, sopra Lauterbrunnen. L’altoatesino stava seguendo in volo, a pochi metri di distanza, l’amico, quando qualcosa è andato storto. Dopo una curva a destra Uli ha perso stabilità, ha iniziato ad avvitarsi, per poi schiantarsi contro la parete. Uli è morto sul colpo.