Sisma, gli esperti: decine di repliche, l’andamento è “imprevedibile”
Sono decine le repliche, alcune delle quali forti, che hanno seguito il sisma di magnitudo 6.0 avvenuto alle 3.36 tra i comuni di Accumoli e Arquata del Tronto, in una delle zone italiane a sismicità elevata. La situazione è in piena evoluzione, dicono dalla Sala Sismica gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e al momento è impossibile prevedere come la situazione potrà evolversi. Le scosse più violente, di magnitudo pari o superiore a 3, sono avvenute nelle prime tre ore dal terremoto principale. La terra ha tremato più forte nella zona di Norcia (Perugia), prima con una scossa magnitudo di 5.4 avvenuta alle 4.33, preceduta appena un minuto prima, alle 4.32, da una scossa di magnitudo 5.1.
Sisma, le scosse più forti nelle zone di Rieti e Perugia
Nella notte e nelle prime ore del mattino si sono registrate anche cinque terremoti di magnitudo superiore a 4. La prima è avvenuta a Rieti alle 3.56, ossia venti minuti dopo la scossa principale. Sempre nella zona di Rieti c’è stata una scossa di magnitudo 4.0 alle 5.08, seguita da una di magnitudo 4.2 alle 5.40. Nell’area di Perugia si è registrata una replica di magnitudo 4.1 alle 4.49, seguita da una di magnitudo 4.3 alle 6.06. Proseguono intanto a decine anche le scosse di magnitudo inferiore, compresa fra magnitudo 2 e 3, e in linea di massima l’intensità delle repliche si va riducendo.
Sisma, l’andamento della situazione è imprevedibile
Nonostante questo, secondo i sismologi dell’Ingv l’andamento della situazione è “imprevedibile”, al momento è cioè impossibile escludere scosse confrontabili a quella principale. «L’andamento della magnitudo è andato calando nelle repliche osservate finora, ma è presto per trarre conclusioni», ha rilevato il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. «Al momento non si possono escludere scosse confrontabili alla principale perché siamo ancora nelle prime ore di una situazione in evoluzione, il cui andamento è imprevedibile», ha osservato un altro sismologo dell’Ingv, Andrea Tertulliani. Potrà dire qualcosa in più l’analisi delle repliche, soprattutto quella della loro distribuzione. Sembrano infatti circondare la zona dell’epicentro. «La scossa principale – ha aggiunto Amato – è al centro delle distribuzioni delle repliche alle due estremità della faglia. Nell’arco delle prime due-tre ore le più forti si sono concentrate ai bordi della zona colpita, in un raggio di trenta chilometri. «Stiamo valutando – ha concluso – se questi dati possano essere un indizio per capire come potrà evolvere la situazione».