Referendum, il delirio della Boschi: chi vota no non rispetta il nostro lavoro
Va in scena il delirio del ministro Maria Elena Boschi: «Abbiamo scelto di rispettare in toto la procedura prevista dall’articolo 138 della Costituzione per modificarla. Questo ha significato scegliere la strada più dura, un impegno notevole». Ma ora – aggiunge la Boschi – «è un elemento di forza anche rispetto a chi propone di votare No buttando via due anni di lavoro e ricominciare daccapo immaginando che ci sia una maggioranza per una riforma diversa. Ma questo vuol dire non rispettare il lavoro che il Parlamento ha fatto: sei votazioni con maggioranze che hanno sfiorato il 60%. Un dibattito vero».
Le parole di Maria Elena Boschi
«Abbiamo trascorso nottate a discutere modifiche come quella sulla dichiarazione dello stato di guerra. I parlamentari hanno votato 120 modifiche rispetto al testo approvato dal governo», ha sottolineato la Boschi, nel corso della presentazione della rivista Strade. «Ora con il referendum questa scelta del Parlamento può essere confermata o meno dai cittadini. Nel nostro caso, a differenza del Regno Unito, il sì o no è decisivo. Siamo tutti noi a dire sì o no al cambiamento che stiamo proponendo al Paese». Non solo. «La riforma della Costituzione fa bene alla democrazia, rafforza le istituzioni e dà strumenti utili per fare le altre riforme, e credo che possa avere anche una incidenza sulla crescita economica».