Cuba in ginocchio si aggrappa alla festa per i 90 anni di Fidel Castro

3 Ago 2016 13:25 - di Giorgia Castelli

Dieci anni lontano dalla stanza dei bottoni, almeno formalmente, e una torta con 90 candeline. Per Fidel Castro questi sono giorni di ricorrenze e di feste di compleanno in una Cuba dove il disgelo va avanti faticosamente. Quest’inverno durante la visita di Obama aveva detto chiaramente che Cuba non aveva di bisogno dei regalini dell’impero. E ora il disgelo procede, anche se con un andamento lento.  Il 31 luglio del 2006 annunciò ufficialmente che lasciava “in modo provvisorio” la guida del paese e che delegava il potere a Raul. Era il primo passo, quanto meno ufficiale, del tramonto del “comandante”: Cuba passava così, in modo graduale dal “fidelismo” al “raulismo”.

Fidel Castro e le celebrazioni per i suoi novant’anni

Il 13 agosto Fidel compie d’altra parte 90 anni. Nei media ufficiali, ormai da giorni sono scattati commenti e articoli, accompagnati da immagini, ricordi e annunci di eventi. Anzi, le celebrazioni ufficiali per il compleanno sono iniziate l’anno scorso e andranno avanti ben oltre il 13 agosto. Il sito web Cubadebate e altri media ufficiali danno spazio alle tante sfaccettature di Castro, con articoli per esempio su “Fidel e gli scacchi” oppure “sull’impronta fondamentale del comandante nella medicina”.

Le note politiche

Sulla stampa c’è poi il fronte più nettamente politico, dalla lotta negli anni ’50 contro il regime di Fulgencio Batista alle decisioni economiche, e non solo, prese da Fidel nel corso dei decenni dalla rivoluzione del 1959. In attesa quindi che il maggiore dei Castro spenga fra dieci giorni la torta con le 90 candeline, L’Avana e Washington portano avanti il disgelo avviato nel dicembre di due anni fa. Dopo l’annuncio, e il lancio dei rapporti bilaterali con la riapertura delle ambasciate, l’uscita dal freddo del passato va avanti, tra tante difficoltà tecniche e politiche.

Resta il nodo del rispetto dei diritti umani

Non ultimo, quello del rispetto dei diritti umani oltre allo spinoso nodo embargo. Cuba è d’altro lato entrata in una nuova fase di turbolenze economiche dall’esito ancora incerto, sulla scia del crollo del Venezuela. Sul fronte energetico l’isola è legata a doppio filo a Caracas fin dalla nascita del rapporto tra Fidel e lo scomparso Hugo Chavez: un'”amicizia” dal valore, per Cuba, di 100mila barili al giorno di greggio. Il dossier energia preoccupa Raul, il quale qualche giorno fa ha sottolineato che Cuba è “in migliori condizioni” rispetto alla grave crisi del 1990 dopo la caduta dell’Urss, smentendo la possibilità di un “collasso” economico.

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