Aleppo, la Russia per prima apre alla tregua. Ma la Turchia bombarda i curdi
La prima tregua umanitaria di 48 ore ad Aleppo verrà annunciata dopo che l’inviato Onu in Siria Staffan De Mistura dirà che gli aiuti sono pronti per essere consegnati agli abitanti della città. Così il vice ministro della Difesa russo Anatoli Antonov citato dalla Tass. «Il ministero della Difesa, in cooperazione con le autorità siriane, è pronto a fornire assistenza nella consegna degli aiuti attraverso i corridoi umanitari che sono stati creati», ha aggiunto. Ma le distruzioni non si fermano: l’artiglieria turca ha bombardato obiettivi dell’Isis e dei curdi dell’Ypg nel nord della Siria. Lo riferisce la Bbc, ricordando che sarebbe imminente un attacco da parte di ribelli siriani sostenuti da Ankara contro lo Stato islamico nella cittadina di Jarablus e a Manbij, recentemente riconquistata dalle milizie curde delle Forze democratiche siriane (Sdf). Sono circa 1500 i ribelli siriani che attendono nella città turca di Gaziantep – teatro della strage alla festa di nozze – di sferrare l’attacco, aggiunge la Bbc.
Arrestate due inglesi in procinto di partire per Aleppo
Intanto le milizie curde dell’Ypg sono riuscite a prendere il controllo del 90% della città di Hasaka, nel nord-est della Siria, dopo diversi giorni di combattimenti con le forze governative siriane. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, precisando che nelle ultime ore la situazione è calma dopo che i curdi si sono impadroniti delle aree di Al Nashwa, Gweran e della prigione centrale. Fonti curde confermano intanto che intensi bombardamenti sono stati effettuati ieri dalle forze turche contro l’Isis al valico di confine di Jarablus e, più a sud, su postazioni delle milizie curde per impedire loro di dirigersi verso la stessa Jarablus a partire da Manbij, città che hanno strappato allo Stato islamico una decina di giorni fa. Si è poi appreso che due giovani, di 16 e 20 anni, sono state arrestate per terrorismo a Londra mentre cercavano di raggiungere la Siria. Secondo un portavoce di Scotland Yard, le due si trovano sotto custodia nel centro della capitale. Decine di altre britanniche negli ultimi anni sono partite alla volta del Medio Oriente per unirsi all’Isis. Di recente si è scoperto che la studentessa 17enne Kadiza Sultana, partita nel febbraio 2015 da Londra con altre due amiche per diventare “spose della jihad”, è morta sotto un bombardamento a Raqqa, la “capitale” dello Stato islamico in Siria.