Usa, dilaga la violenza: la polizia uccide un altro afroamericano
Ancora violenza. Ancora sangue per le strade. Ancora polemiche. E così, è successo ancora: un uomo, un afroamericano, brandisce la pistola puntandola contro gli agenti, e viene ucciso. È accaduto a Houston, in Texas: un episodio, questo dell’ennesimo scontro tra agenti e cittadini di colore, che infiamma gli animi già surriscaldati, a stretto giro dalla tragedia di Dallas.
Houston, la polizia uccide un afroamericano armato
Provocazione? Desiderio di vendetta? Semplicemente uno stato d’alterazione degenerato in dramma? Ancora presto per dirlo: fatto sta che quanto accaduto a Houston si innesta su un terreno particolarmente scivoloso che rischia di far precipatare la situazione da un momento all’altro. Ma tant’è: in base a quanto riferito dai media locali, nella notte, nella parte sud della città texana, gli agenti notano un uomo che si aggira per le strade armato: è un afroamericano. Intercettato, l’uomo agita una pistola puntandola anche contro i poliziotti, tanto che, alla loro richiesta di mettere giù l’arma, il sospetto risponde prima agitandola in aria, e poi puntandola contro le forze dell’ordine. Gli agenti a quel punto aprono il fuoco, esplodendo diversi colpi e uccidendo l’uomo.
Usa, cortei, disordini e arresti un po’ ovunque
Nel frattempo, non tutti i numerosi cortei organizzati in Usa per protestare contro l’uccisione di due neri da parte della polizia, si sono conclusi pacificamente: a Rochester, per esempio, nello stato di New York, la polizia ha arrestato per disordini 74 persone, tra cui due reporter afroamericani, a cui poi il sindaco e la polizia hanno presentato le proprie scuse. Altri tre arresti sono stati eseguiti invece a Phoenix, dove le forze dell’ordine hanno usato spray urticanti e sparato pallottole non letali per impedire che un raduno del movimento Black Lives Matter bloccasse un’autostrada.
Tutti fuori pericolo i poliziotti feriti
E, in mezzo a tanto dramma, almeno una buona notizia: stando a quanto comunicato dal sindaco di Dallas, Mike Rowlings, sono tutti fuori pericolo i sette poliziotti feriti durante la sparatoria in città, alcuni dei quali già dimessi dall’ospedale, e altri in attesa di lasciare il nosocomio. Vengono intanto raccolte le testimonianze di infermieri e operatori sanitari presso il Baylor University Medical Centre che hanno risposto all’emergenza con alcuni che raccontano di aver temuto il peggio: «Pensavamo che potesse essere come ad Orlando», in Florida, dove il personale medico aveva assistito decine di feriti dopo la sparatoria al club gay Pulse il mese scorso.