Anche il Papa lo ammette: «Il mondo è in guerra». Ma precisa: «Non di religione»

27 Lug 2016 17:59 - di Corrado Vitale

Non è usuale che un papa pronunci la parola “guerra“. È certo normale che un papa parli di “guerre”, delle guerre in atto nel mondo, per condannarle. Ma la parola “guerra” rimanda a un altro significato, cioè una condizione del mondo e , nello stesso tempo, una categoria culturale, difficile da recepire nel mondo odierno. Invece Papa Francesco lo ha fatto.  “Quando parlo di guerra parlo di guerra sul serio, no di guerre di religione”. Bergoglio lo ha detto in volo verso Cracovia circa l’assassinio di ieri a Rouen e gli atri fatti di sangue. “Non c’è guerra di religione – ha aggiunto – c’è guerra di interessi, per i soldi, per le risorse naturali, per il dominio dei popoli”. “Tutte le religioni vogliamo la pace, capito?”.

Papa Francesco si è fermato a precisare il concetto che aveva espresso all’inizio dell’incontro con i giornalisti. “Una sola parola per chiarire” ha detto. E dopo la spiegazione sulla “guerra sul serio” ha proseguito: “Qualcuno potrebbe pensare che sia una guerra di religione: no, noi tutte le religioni vogliamo la pace, la guerra la vogliono gli altri, capito?”. Nella prima parte del suo discorso, interpellato su come viva l’assassinio di ieri di padre Hamal intraprendendo questo viaggio, il Papa aveva precisato: “Circa quello che chiedeva padre Lombardi, si parla tanto di sicurezza, ma la vera parola è guerra. Il mondo è in guerra a pezzi: c’è stata la guerra del 1914 con i suoi metodi, poi la guerra del ’39-’45, l’altra grande guerra nel mondo, e adesso c’è questa. Non è tanto organica forse, organizzata sì non organica, dico, ma è guerra. Questo santo sacerdote è morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per la chiesa, ma quanti, quanti cristiani, quanti di questi innocenti, quanti bambini vengono uccisi. Pensiamo alla Nigeria – ha esortato – ‘ma quella è l’Africa’, ma è guerra, non abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace”.

Pronunciate da un papa, sono parole forti, dall’ impercettibile risuono escatologico.

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