Nel libro di Toni Capuozzo tutta la verità sulla storia dei due marò

17 Lug 2016 23:42 - di Redazione

“Quella dei marò è una vicenda che tutti pensavano si sarebbe chiusa in breve tempo, ma così non è stato. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono innocenti”. Tanti però i lati ancora oscuri di una vicenda che gli italiani seguono da anni.

“I marò appartengono alla comunità, non è di destra o di sinistra”

Nella bella cornice della Sala Regia del Comune, all’interno di Caffeina Polis, il giornalista Toni Capuozzo presenta il suo libro Il segreto dei Marò. Capuozzo, volto noto al pubblico per la trasmissione tv di Mediaset Terra, affronta il tema delicato della vicenda dei due soldati italiani e, insieme alla condirettrice del Tempo Sarina Biraghi. “Il militare appartiene alla comunità, non è di destra o di sinistra – racconta il giornalista – .All’inizio di questa lunga vicenda l’India, quando i marò rientrarono in Italia per la prima volta, era convinta che non avrebbe più rivisto i due militari. Le cose non andarono così e i due lasciarono di nuovo l’Italia. In questa storia l’India è entrata in una strada senza ritorno, non poteva mettere sotto processo i suoi giudici. In tutta la vicenda i marò hanno accettato sempre gli ordini, obbedendo con un senso di disciplina profonda”.

Capuozzo convinto sostenitore della posizione innocentista dei marò

L’autore del volume tiene a sottolineare che “i due soldati pugliesi non si sono mai voluti prendere la colpa di una cosa che non hanno fatto. L’Italia ha sbagliato la linea diplomatica, sono passati già quattro anni, ne passeranno almeno altri due per decidere quale dei due Paesi dovrà processare i militari”. Il volume di Capuozzo non ha avuto una nascita semplice. “Ho proposto all’editore il progetto solo dopo lunghe riflessioni – aggiunge l’autore – ma la Mondadori ha rifiutato. Non è stato semplice trovare un editore, tutti temevano querele. In un anno di vita del volume non ho ricevuto nessuna querela”. Nel libro non ci sono accuse dirette, né capri espiatori, la posizione dell’autore muove da un’analisi accurata di documenti e notizie raccolti nel tempo. “I marò non avevano strumenti per difendersi, questa è una delle soddisfazioni che mi sono tolto con questo libro che ha dato loro conforto e sostegno”.

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