Fermo, è il giorno dei funerali di Emmanuel: la moglie sviene durante la funzione

10 Lug 2016 20:22 - di Martino Della Costa

Oggi Fermo sembrava una città sospesa nello sgomento e nell’attesa: il centro storico blindato e lungo le stradine attorno al Duomo silenzio e commozione. .Off limits alle auto già dalle prime luci del giorno il Colle del Girfalco dove si trova il Duomo. Cancellata pure la messa domenicale, anche si è fatto in tempo a celebrare un matrimonio. Tutto è pronto per il funerale di Emmanuel Chidi Namdi, celebrato nel Duomo poco dopo le 18 dall’arcivescovo monsignor Luigi Conti e da monsignor Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco e della Fondazione Caritas in veritate che ha accolto il migrante ucciso durante una colluttazione con un ultras, Amedeo Mancini, che lunedì mattina, presso il Tribunale di Fermo, affronterà l’udienza di convalida dell’arresto per omicidio preterintenzionale con l’aggravante di odio razziale. Nnamdi, richiedente asilo e ospite presso il Seminario Arcivescovile, come noto aveva reagito agli insulti rivolti alla moglie da parte di Mancini definito dal don Vinicio “una vittima che, se qualcuno lo avesse aiutato a controllare la sua istintività, la sua aggressività, avrebbe fatto bene”.

Funerali di Emmanuel, dolore e sgomento tra i presenti

Ai primi banchi, intanto, non passano inosservate le presenze della presidente della Camera Laura Boldrini, del ministro Maria Elena Boschi, del vice presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, di una delegazione dei parlamentari di Sinistra Italiana, e delle autorità regionali e locali, tutti grandi assenti – però – conme è stato fatto notare da diversi oparlamentari ai funerali delle vittime della strage di Dacca. In In chiesa, comunque, polemiche politiche a parte, ci sono molti rappresentanti del’associazionismo ma anche tanta gente comune e molti anziani. Tra i banchi spicca la comunità nigeriana che indossa vestiti rossi e neri e fasce rosse sulla fronte in segno di lutto.E davanti all’altare, tra autorità istituzionali e cittadini di Fermo, adagiata in terra su un tappeto, davanti all’altare del Duomo, la bara di legno chiaro con la salma di Emmanuel, il profugo nigeriano ucciso al termine di una violenta lite con un ragazzo ora in cella.

Funerali di Emmanuel, la moglie sviene per un malore

Sopra al feretro un cuscino di rose rosse e la foto del giovane migrante, sorridente nel giorno in cui don Vinicio Albanesi lo aveva simbolicamente unito in matrimonio con la sua compagna Chinyere. Lei che oggi, non ce l’ha fatta: e appena è cominciata l’orazione funebre è svenuta per un malore, accasciandosi a terra mentre ci si scambiava il segno della pace. Immediatamente soccorsa, è stata e trasportata fuori dal Duomo. Attimi di preoccupazione, poi la cerimonia riprende e quando sta per volgere al termine sull’altare del Duomo di Fermo don Vinicio Albanesi fa salire i compagni di Emmanuel che, chi in francese, chi in inglese, chi in italiano, leggono passi della Bibbia. “E’ Iddio che ci ha creato con colori diversi e noi abbiamo già sofferto e espiato le nostre pene”, ha detto in chiesa, durante i funerali, un amico di Emmanuel. “La sua morte ci fa molto male – ha proseguito – ma questa è la volontà di Dio”. Poi ha concluso dicendo: “se Iddio ha voluto che lui morisse dopo 7 mesi qui in Italia, noi lo accettiamo, perché, appunto era la volontà di Nostro Signore”.

Polemiche per la presenza della Boldrini e della Boschi

E se da un lato ci si pacifica per la morte di Emmanuel, dall’altro non accenna ad attenuarsi la polemica per la presenza di alte cariche istituzionali ai funerali del migrante ucciso a Fermo. E allora: “Ha fatto bene il presidente della Camera a recarsi a Fermo. Avrebbe fatto ancora meglio se avesse partecipato ai funerali di una delle vittime italiane uccisa dai terroristi islamici a Dacca. Ottimo sarebbe stato se poi avesse espresso analoghi sentimenti quando l’italiano David Raggi venne ucciso a Terni da alcuni extra comunitari”, ha sottolineato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (FI), aggiungendo come “il razzismo vada combattuto sempre. A Fermo, a Terni, a Dacca“, e poi, augurandosi “che non ci siano più episodi di violenza, sono comunque certo che la Boldrini dimostrerà la sua sensibilità sempre e non solo in alcune occasioni. Sul caso Raggi, mi riservo di verificare quali furono le sue reazioni”. Parole polemiche a cui hanno fatto eco quelle pronunciate da Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda che nel rilevare come “Oggi lo Stato è stato presente a Fermo ai funerali del profugo nigeriano Emmanuel con la presidente della Camera, Laura Boldrini, e con il ministro Boschi per il Governo” ha poi eccepito di non ricordarsi “stranamente” della “presenza delle più alte cariche dello Stato nel 2014 quando si celebrarono i funerali, a Pontoglio, nel Bresciano, del povero Pietro Raccagni ucciso barbaramente in casa propria, davanti alla sua famiglia, dalla furia di un gruppo di criminali albanesi nel corso di una rapina casalinga”…

 

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