Da Madrid a Nizza, la lunga scia di sangue del terrorismo islamico
Dagli zainetti bomba di Madrid al camion assassino sul lungomare di Nizza: è lunga e straziante la scia di sangue, morte e orrore lasciata in Europa dal terrorismo di matrice islamica che agisce in nome di una jihad senza codice: che spara nel mucchio, che uccide donne e bambini, che si affida a killer spietati senza volto, o che hanno di volta in volta le sembianze dell’insospettabile vicino della porta accanto, dello studente straniero o dell’immigrato di seconda generazione pronto a immolarsi ai diktat del Califfo dello Stato Islamico, a indossare la divisa dello stragista, a farsi pedina di un esercito di kamikaze senza volto e senza uniforme. E la trincea è una linea di demarcazione che è impossibile definire e che agisce globalmente, dalla Siria alla Francia, dall’Iraq alla Turchia, da Bruxelles agli Stati Uniti. E allora, ecco di seguito, la tragica lista dei più sanguinosi attentati terroristici di matrice islamica avvenuti in Europa negli ultimi anni, e fino al massacro del lungomare di Nizza.
Ecco riassunta per punti la lunga scia di sangue del terrorismo islamico
11 MARZO 2004: il bilancio della strage parla di 191 morti e quasi 2.000 feriti, vittime di una serie di attentati con bombe nascoste in diversi bagagli piazzati su diversi treni pendolari in ben tre stazioni di Madrid, fra cui Atocha e dintorni.
7 LUGLIO 2005. Stavolta i morti sono 56 (fra cui 4 kamikaze) seminati in 4 attentati suicidi sulla metropolitana e su un autobus a Londra. Circa 700 i feriti. Il 21 luglio, poi, seguiranno altre quattro esplosioni sulla metropolitana e su un autobus, ma solo detonatori, e la vicenda in quel caso non registra vittime.
19 MARZO 2012. Un uomo apre il fuoco davanti a una scuola ebraica a Tolosa, uccidendo un rabbino e tre studenti. Una settimana prima lo stesso killer aveva compiuto due agguati contro militari a Tolosa e a Montauban: il bilancio delle vittime parlò di tre morti e un ferito.
24 MAGGIO 2014. Ancora terrore jihadista: un uomo uccide quattro persone a colpi di kalashnikov al museo ebraico di Bruxelles. Gli inquirenti arrestano un 29enne francese di origini arabe sospettato di essere stato in Siria nel 2013 come volontario nelle file dei jihadisti dell’Isis.
È il 7 GENNAIO 2015 quando un commando di due terroristi fa irruzione nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi: 2 morti tra i giornalisti attaccati in redazione. ma non è ancora tutto: il 9 gennaio il terrorista Coulibaly prende in ostaggio una decina di persone e ne uccide quattro in un supermercato kosher a Vincennes.
14 FEBBRAIO 2015: è il giorno della sparatoria in un caffè di Copenaghen con un morto e tre feriti ad un convegno sulla libertà d’espressione organizzato dall’artista Lars Vilks, autore di numerose caricature del profeta Maometto nel 2007. Poche ore dopo si sarebbe verificata una seconda sparatoria vicino a una sinagoga: per fortuna sul campo si registreranno 3 feriti, ma nessuna vittima.
20 LUGLIO 2015. Un attentato compiuto a Suruc, in Turchia, vicino alla frontiera siriana provoca 34 morti e un centinaio di feriti tra giovani attivisti della causa curda. Attacco attribuito all’Isis.
10 OTTOBRE 2015: due kamikaze piazzati davanti alla stazione centrale di Ankara durante una manifestazione filo-curda uccidono 103 persone e ne feriscono più di 500. Anche in questo caso sotto accusa c’è l’Isis.
13 NOVEMBRE 2015: la Francia colpita al cuore. È il giorno della mattanza al Bataclan. Il giorno delle 130 vittime di tre attacchi coordinati a Parigi e dintorni. Il giorno in cui tre kamikaze si fanno esplodere vicino allo Stade de France, uccidendo un passante; il giorno delle 39 vittime nell’11 arrondissement, uccise a colpi di kalashnikov sparati contro diversi bar e ristoranti; il giorno dei 90 morti trucidati da un commando kamikaze nella sala concerti Bataclan.
22 MARZO 2016: appena pochi mesi dopo il triplice attentato di Parigi, 31 morti e circa 300 feriti funestano la giornata appena agli inizi di Bruxelles, colpita con una raffica di attentati compiuti e rivendicati dall’Isis: due all’aeroporto Zaventem e uno alla stazione della metro di Maalbeek.
È solo il 28 GIUGNO 2016 quando all’aeroporto internazionale di Istanbul entra in azione un commando di sette uomini armati di mitra e cinture esplosive facendo ripiombare, ancora una volta, il mondo nell’incubo del terrorismo di matrice islamica. Il bilancio parla solo nell’immediato di 41 morti, tra cui 13 stranieri, e di 239 feriti. L’attacco è avvenuto al terminal degli arrivi dello scalo Ataturk, quando tre terroristi hanno aperto il fuoco nei pressi di un punto di accesso al terminal, e poi si sono fatti saltare in aria dopo l’intervento della polizia.
E poi ieri: il tragico 14 LUGLIO 2016, giorno della Festa nazionale di Francia funestato a Nizza da decine di morti (almeno 84 secondo un primo bilancio), e da circa 130 feriti, di cui una quarantina gravissimi, provocati dall’attacco di un pesante camion che ha falciato la folla per 2 km sul lungomare della Promenade del Anglais, guidato da un terrorista franco.-tunisino, poi ucciso dalla polizia.