Quanto costerà alla Rai la “conversione” renziana di Benigni?

3 Giu 2016 12:20 - di Marzio Dalla Casta

È strano, anzi stranissimo, che uno con lo scilinguagnolo di Roberto Benigni se ne stia zitto zitto senza trovare la forza di dirne quattro ai quei vecchi compagni che senza starci troppo a ricamare su lo hanno accusato di essersi venduto a Matteo Renzi e alla sua discutibilissima riforma costituzionale, attesa ora attesa al varco del referendum confermativo. Un nome per tutti, quello di Dario Fo, cui non è piaciuta la virata di verso il “sì” dopo che solo un mese fa aveva annunciato il suo deciso “no” al testo Boschi, definito «pasticciato».

Fino a ieri diceva che abbiamo «la Costituzione più bella del mondo»

Non male per uno che da decenni ci rompe i… timpani a furia di dire che quella italiana è la «Costituzione più bella del mondo». Un’enormità in tutti i sensi, ma ipse dixit. Normale, quindi, che Fo ce l’abbia con il comico fiorentino. Premio Nobel contro premio Oscar, è stato giustamente scritto, con Fo che si dice «sconvolto» per la piroetta del collega. Normale quindi che il sospetto di una conversione interessata si faccia sempre più largo non solo tra gli artisti e la gente di spettacolo ma soprattutto nella pubblica opinione. Del resto, che Benigni non si conceda per poco è cosa risaputa.

Salvini: «Benigni avrà fatto i suoi conti»

Chi ha provato a fargli un po’ di conti in tasca è Adriana Poli Bortone, una che di tv se ne intende e che è stata a lungo nella commissione di Vigilanza Rai: «Un milione e 600mila per la Divina Commedia, 2,4 milioni per i Dieci Comandamenti, e quanto ha preso Benigni per 139 articoli della Costituzione italiana? Quanto prende per le repliche dello spettacolo? A quanto ammonta il prossimo contratto che firmerà con la Rai di Renzi?. Ormai è chiaro – conclude la nota dell’ex ministro di An – che la Rai è uno strumento nelle mani del premier che la usa per i suoi interessi personali». Più sfumato il commento rilasciato da Matteo Salvini a Radio Cusano Campus: «Non mi piacciono le persone che cambiano idea ogni quarto d’ora. Evidentemente Benigni avrà il suo tornaconto».

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