Dopo le batoste elettorali, i fischi dei commercianti. Renzi sempre più solo
Non si prendono gran che Matteo Renzi e i commercianti italiani, alcuni dei quali – quelli di Padova, per l’esattezza – lo hanno pure contestato e sonoramente fischiato mentre il premier parlava all’assemblea annuale organizzata da Confcommercio. Niente di particolarmente grave o d’inedito, ma comunque un campanello d’allarme – l’ennesimo – per l’indice di gradimento di Renzi e del suo governo. Comunque sia, alla fine contestatori e presidente del consiglio erano gli uni accanto all’altro in posa per il selfie d’ordinanza. È stata anche l’occasione per regalare all’inquilino di Palazzo Chigi una maglietta con la scritta «più coraggio, meno tasse».
Bordata di fischi quando ha parlato dell’immigrazione
Non che a Renzi ne sia mancato. Anzi è stato perfino temerario quando ha difeso le politiche del governo sull’immigrazione. «Non c’è nessuna invasione», ha detto scatenando i “bhuuu” della platea. «Fischiatemi pure – ha proseguito il premier – ma se c’è qualcuno che rischia di morire in mare il mio Paese è orgoglioso di salvare quella persona prima di fare polemiche demagogiche e populiste». Non c’entra il coraggio, ma il calcolo: Renzi ha bisogno di tutto il Pd per non andare a sbattere. E un bel po’ di fischi da parte dei commercianti, categoria poco simpatica alla sinistra, possono sortire un effetto persino tonificante per il malmesso governo. Il resto è solo la solita propaganda renziana sull’ottimismo, sull’Italia «che ce la fa», sul «remare tutti nella stessa direzione» e via dicendo.
Sangalli (Confocommercio): sul turismo il governo è immobile
Chiacchiere che non hanno però incantato i quadri della Confcommercio, che infatti vi hanno opposto argomenti concreti e numeri veri. Il tasto più dolente è quello del turismo: «Mancano all’appello 38 miliardi di euro di entrate valutarie», fa sapere Carlo Sangalli, il presidente, che imputa tale crollo verticale alla «riduzione della spesa e della permanenza media dei turisti stranieri in Italia». Sangalli pigia il testo di un’offerta turistica non viva «nè di rendita nè di exploit» e che, soprattutto, esprima il proprio «effetto leva per l’economia reale anche nel Meridione». Proprio per questo Sangalli ha polemicamente sottolineato l’importanza del nuovo Piano strategico nazionale per il turismo («Siamo ancora in attesa»), alla cui elaborazione ha contribuito anche la Confcommercio. Sulle contestazioni al premier è intervenuta, con un tweet, Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Forza Italia: «Dopo i fiaschi del governo in economia, adesso arrivano anche i fischi. Le categorie produttive non credono più alle promesse del premier».