Via le tasse, ma solo agli immigrati: TAR accoglie il ricorso della CGIL

27 Mag 2016 8:17 - di Redazione

Ah, ma allora le tasse si possono cancellare. Finalmente abbiamo trovato il modo per limare le grinfie al Fisco rapace. Che scemi che siamo: era così semplice, e non ci abbiamo mai pensato prima. Le imposte si riescono a eliminare, come no, basta che l’alleggerimento fiscale riguardi gli immigrati. Vi sembra assurdo? Invece è proprio così, e ora spieghiamo perché, n merito è tutto del TAR del Lazio, che il 24 maggio, tramite sentenza, ha cancellato la «tassa sugli immigrati», ricorda “Libero“.

Tassa da un minimo di 80 euro per i permessi di un anno fino a 200 euro per quelli di lungo periodo

Si tratta di un balzello imposto nel 2011 dal governo Berlusconi, con un decreto ministeriale firmato da Tremonti e Maroni. In sostanza, si imponeva agli stranieri in arrivo nel nostro Paese di pagare un po’ di soldi in più per ottenere il permesso di soggiorno. Rispetto al costo standard della carta che consente di restare in Italia regolarmente, la legge chiedeva un extra: da un minimo di 80 euro per i permessi di un anno fino a 200 euro per quelli di lungo periodo. A che servivano quei denari? Semplice: metà del gettito andava a rimpinguare le casse del Fondo rimpatri. In sostanza, i soldi degli immigrati regolari erano in parte utilizzati per frenare l’immigrazione clandestina. Cosa logica, se ci pensate, perché imbarcare meno irregolari aiuta a garantire condizioni migliori a chi invece merita di stare qui. Solo che, nel 2012, la Cigl ha presentato ricorso e ora – con i soliti tempi biblici – è giunto il responso della Corte.

Il tribunale laziale ha stabilito che la tassa sugli immigrati è illegittima, perché questa è la volontà dell’Europa.

Secondo la Corte di giustizia Ue, come ha spiegato ieri Repubblica, la legge italiana era «in contrasto con la normativa che prevede l’integrazione dei cittadini extracomunitari». Dunque, tanti saluti. Singolare: quando l’Europa dice che bisogna chiudere i campi rom, noi ce ne freghiamo bellamente. Se la Corte costituzionale stabilisce che la rivalutazione delle pensioni è sacrosanta, i soldi non arrivano comunque nelle tasche di chi ne ha diritto. Però, quando nelle alte sfere prendono una decisione che riguarda gli stranieri e l’integrazione, beh, in quel caso bisogna subito provvedere. Alla beffa si aggiunge il danno. Perché questa decisione del TAR avrà due effetti. Il primo, ovviamente, è che il Fondo rimpatri perderà un bei gruzzolo, e considerando quanti stranieri arrivano ogni giorno, non è una bella notizia. Il secondo effetto è anche peggiore. Perché adesso un sacco di immigrati avranno diritto a essere rimborsati. La solerte Cgil, finora, ha raccolto cinquantamila domande di stranieri.

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