Salvini: «Napolitano? Vada pure a godersi la sua ricca pensione…»

26 Mag 2016 11:39 - di Liliana Giobbi

Matteo Salvini si scaglia di nuovo contro Giorgio Napolitano. E lo fa dai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano: «A una certa età uno dovrebbe anche andarsi a godere la sua ricca pensione. Noi non siamo xenofobi come dice l’anziano comunista, chiediamo solo un po’ di rispetto», afferma il leader della Lega. E sul futuro del centrodestra Salvini spinge sull’acceleratore: «Dovreste chiedere a Berlusconi. È lui che ha mollato l’alleanza a Roma. Due alleati su tre si sono orientati su Giorgia Meloni, lui ha preferito andare su altri. E poi a Benevento Berlusconi sostiene Clemente Mastella sindaco, rendiamoci conto. Dobbiamo metterci d’accordo su cosa voglia il centrodestra. Io voglio guardare avanti. Non riesumando i Fini e i Mastella».

Salvini su Parisi: sta convincendo tanti milanesi

«Stefano Parisi l’ho invitato alla manifestazione e torno a invitarlo. Vediamo se anche lui fa parte dell’Italia che non vuole essere schiava. Però, capisco bene la sua posizione», dice Salvini in un’intervista al Corriere della Sera. «Lui ha un ottimo programma, che sta convincendo tanti milanesi e può davvero rilanciare la città. Ma capisco che adesso non voglia mescolare i piani e fare la sua corsa per Milano». Il riferimento è alla manifestazione nazionale della Lega, domenica a Milano, dedicata al referendum di autunno sulle riforme costituzionali. A cui la Lega dice “no”. Inizialmente la manifestazione era per le elezioni, «non per nulla – spiega Salvini – avevamo scelto come piazza la Stazione Centrale, là dove l’integrazione di cui parlano Pisapia e i suoi mostra il suo vero volto di ghetto. Ma la battaglia è troppo importante. E io voglio dirlo prima ancora delle elezioni: dal 20 giugno cambia tutto. Parte la guerra – annuncia Salvini – e io spero di dare vita a un centrodestra che ha voglia di combattere. Con i suoi obiettivi ben chiari: la piattaforma del centrodestra di domani è la guerra contro questa Unione. Berlusconi molto presto dovrà scegliere: o con noi o con la Merkel. La via di mezzo non è più possibile».

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