Lettieri querela il sindaco de Magistris: «Insulta perché non ha un programma»

10 Mag 2016 18:15 - di Guido Liberati

«Querelo de Magistris per le dichiarazioni che ha fatto». Lo annuncia Gianni Lettieri, candidato sindaco di Napoli, che risponde così alle affermazioni del primo cittadino, Luigi de Magistris, che ha chiesto controlli “antiriciclaggio” per il patron di Atitech. Lettieri spiega che i soldi che sta usando per la campagna elettorale sono suoi. «La mia dichiarazione dei redditi è pubblica, a disposizione di chiunque voglia vederla – assicura – Ho deciso di spendere un po’ di soldi per la mia città e sono soldi personali perché voglio strappare questa città dalle mani di un cialtrone». «Questo mi rende un uomo libero e non ricattabile – aggiunge – Ho rilevato Atitech nel 2009, erano a rischio 700 posti di lavoro. Ho investito soldi per 12 milioni di euro della mia società e altri 12 milioni li ho investiti in impianti e macchinari». E oggi, sottolinea, Atitech «è un’azienda che guadagna e non ha debiti». Anzi, come ricorda lo stesso Lettieri, è stato stretto un accordo con Alenia, creando una «multinazionale che ha sede a Napoli». «Abbiamo avuto complimenti e riconoscimenti da tutti – prosegue – meno che dal sindaco eppure stiamo parlando dell’azienda privata privata più importante di Napoli». «Lui – conclude – non ha detto una parola».

Lettieri: “Io mai condannato, de Magistris invece sì”

«Mentre io parlo di cose da fare per la mia città, dall’altro lato arrivano solo insulti e violenza», prosegue il candidato sindaco di Napoli appoggiato da Forza Italia e liste civiche. «Parli di programmi – replica a de Magistris – invece ha già cominciato a fare come cinque anni fa: ha iniziato con le accuse». «Cinque anni fa diceva che ero indagato a Salerno insieme con l’allora sindaco Vincenzo De Luca, oggi governatore della Campania. Siamo stati assolti perché il fatto non sussiste». «Dai processi in cui sono stato coinvolto sono sempre stato assolto – aggiunge – de Magistris no, lui è stato condannato a un anno e mezzo e ha continuato a fare il sindaco con la condanna sulle spalle». «Io sono certo delle mie cose, non ho mai rubato niente – prosegue – Lui dice di avere le mani pulite perché forse ce le ha fuori dal sacco, io non ho mai rubato niente e ho sempre fatto il mio dovere, mi sono sempre spaccato la schiena nelle mie aziende e voglio che la mia città torni a vivere».

 

 

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