Chiamatelo Flop Act: finiti gli incentivi del governo, crollano gli occupati

18 Mag 2016 14:34 - di Carlo Marini

«I dati diffusi dall’Inps in merito ai contratti a tempo indeterminato confermano le nostre amare ma purtroppo realistiche previsioni». Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «Finita parzialmente la droga dal Jobs Act, che per tutto il 2015 ha distribuito a pioggia incentivi sui contratti stabili, adesso si torna dalla dura realtà: nei primi tre mesi del 2016 – sottolinea – sono stati stipulati 428.584 contratti a tempo indeterminato mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato sono state 377.497 con un saldo positivo di 51.087 unità, dato peggiore del 77% rispetto al saldo positivo di 224.929 contratti stabili dei primi tre mesi 2015. Numeri, questi dei primi tre mesi del 2016, addirittura peggiori anche rispetto al 2014 (+87.034 posti stabili nei primi tre mesi). In compenso crescono, nello stesso lasso temporale, i voucher (+45,6%), utilizzati evidentemente in modo inappropriato e incontrollato. Quello di Renzi e Poletti si rivela ancora una volta un Flop Act. Non hanno riformato il mercato del lavoro, hanno solo usato soldi pubblici per alterare in modo truffaldino i numeri sui contratti a tempo indeterminato. Che tristezza, che miseria per il nostro malandato Paese», conclude Brunetta.

I dati Inps che bocciano il governo Renzi

I nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nei primi tre mesi dell’anno – ha sottolineato l’Inps  – sono stati 321.098 (erano stati 487.469 nei primi tre mesi del 2015) mentre le trasformazioni di rapporti a termine sono state 79.932 (116.497 nello stesso periodo del 2015). Le trasformazioni di rapporto di apprendistato sono state 24.557 (20.411 nei primi tre mesi del 2015). Le cessazioni di contratti a tempo indeterminato sono state 377.497 a fronte delle 398.448 del primo trimestre 2015. La variazione netta per i contratti stabili è stata pari a 51.087 unità a fronte delle 224.929 del primo trimestre 2015. I dati risentono dell’introduzione con la legge di stabilità 2016 di una nuova (e meno vantaggiosa rispetto al 2015) forma di incentivo rivolta alle assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni di rapporti a termine di lavoratori che, nei sei mesi precedenti, non hanno avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato. La misura dell’agevolazione prevede l’abbattimento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (esclusi i premi Inail) in misura pari al 40% (entro il limite annuo di 3.250 euro) per un biennio. Nel 2015 l’esonero contributivo era totale (sempre esclusi i premi Inail) e triennale con un tetto di 8.060 euro.

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