Rampelli: “FdI ha passione civica, loro hanno i soldi. Ma Giorgia può farcela”
Fabio Rampelli la scelta di Silvio Berlusconi proprio non la digerisce e la giudica – come già detto da Matteo Salvini e come denunciato dalla candidata di FdI Giorgia Meloni – un favore a Renzi, una riedizione in chiave capitolina del patto del Nazareno. Esclude l’ipotesi che Giorgia Meloni venga esclusa dal ballottaggio e annuncia che FdI schiererà in lista dirigenti giovani e capaci: “Fabrizio Ghera, ex capogruppo in Consiglio comunale, il portavoce romano Andrea De Priamo, l’ex consigliera Lavinia Mennuni, l’ex presidente della commissione Bilancio, Federico Guidi, e diversi consiglieri municipali, tra questi Maurizio Politi e Monica Picca”.
“Abbiamo sperato fino alla fine – dice Rampelli a Romatoday.it – che Berlusconi prendesse la decisione più naturale: rimanere in un’alleanza di centrodestra con Fratelli d’Italia e con la Lega di Salvini. E invece ha scelto di arrestare un processo di rinnovamento del centrodestra di cui l’Italia ha bisogno, la scelta più improvvida”. L’appoggio a Marchini, continua, “favorisce oggettivamente sinistra e Pd, se così non fosse, se fosse vero che Berlusconi è ancora contro Renzi, Marchini e Forza Italia dovrebbero convergere su di noi. Piuttosto stiamo assistendo a un maldestro tentativo di impedire che Giorgia Meloni vada al ballottaggio. Cosa che a nostro avviso non riuscirà”.
Infine, ribadisce, “Marchini è un uomo intimamente legata alla sinistra. Solo tre anni raccoglieva le firme per partecipare alle primarie del Pd a Roma, ha contribuito al salvataggio del quotidiano l’Unità, e ha fatto parte del cda della Fondazione Italiani Europei, di Massimo D’Alema. Direi che può bastare”. Rampelli respinge l’accusa a Giorgia Meloni di rappresentare l’estrema destra: “Noi non siamo mai stati di estrema destra, non mi risulta che nessuno ci apostrofi così. Siamo sempre stati una destra moderna, europea, determinata e non disponibile a negoziare sui valori”.