Il pm del calcioscommesse: lascio la magistratura, strapotere delle correnti

11 Apr 2016 16:25 - di Paolo Lami

Se ne va sbattendo la porta in aperta polemica con «lo strapotere delle correnti» della magistratura. Un attacco frontale e durissimo che Roberto di Martinoprocuratore di Cremona, sferra contro la politicizzazione delle toghe e la deriva ideologica dell’Associazione Nazionale Magistrati. Ma anche contro il Csm che ha respinto la sua domanda a procuratore capo di Brescia e Bergamo. «Domani presenterò domanda per andare in pensione al più presto. Sono stanco e non c’è più posto per me in una magistratura in cui c’è uno strapotere delle correnti», tuona di Martino approfittando di una pausa dell’udienza per il processo calcioscommesse in corso a Cremona.
Il magistrato, che non si è visto accogliere le domande a procuratore capo di Brescia e Bergamo, si è detto «amareggiato e deluso» per non aver visto «riconosciuto il lavoro fatto in tutti questi anni».
«Mi hanno rottamato – accusa esplicitamente il magistrato – e sono dispiaciuto che vada disperso il mio lavoro in tema di terrorismo, sulla strage di piazza della Loggia e anche quello contro la corruzione nello sport».
Proprio in relazione al processo sul calcioscommesse, di Martino ha aggiunto di «aver pestato molti piedi e sono convinto che questo non abbia giocato a mio favore». Il magistrato, da procuratore aggiunto a Brescia, aveva ottenuto le prime condanne per terrorismo internazionale in Italia e aveva condotto la terza inchiesta e il dibattimento sulla strage di piazza della Loggia a conclusione dei quali, in appello a Milano, sono stati condannati l’ex-ispettore di Ordine Nuovo, Carlo Maria Maggi, e l’ex-collaboratore dei Servizi segreti, Maurizio Tramonte.
Per quel che riguarda il processo cosiddetto “Calcioscommesse“, potrebbe essere letta già il 22 aprile la sentenza-ordinanza con la quale il gip di Cremona, Pierpaolo Beluzzi, deciderà riguardo gli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato nell’inchiesta – fra cui figura il Ct della Nazionale Antonio Conte – e quelli, invece, che non hanno scelto riti alternativi, puntando su un proscioglimento in udienza preliminare. Secondo un nuovo calendario disposto dal giudice, infatti, gli avvocati difensori dovrebbero concludere i loro interventi il 21 aprile: l’udienza del 22 dovrebbe servire per le repliche e per la decisione. Sono state, infatti, “tagliate” le udienze previste del 10 e dell’11 maggio. Oggi è previsto l’intervento degli avvocati di Conte, Francesco Arata e Leonardo Cammarata.
La scorsa udienza, il procuratore di Cremona, Roberto di Martino, aveva chiesto per Conte una condanna a sei mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, e otto mesi di multa..
Secondo l’accusa, il ct della Nazionale avrebbe dato il suo “benestare” alla presunta combine di AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio del 2011. In subordine, sempre secondo il pm, l’allora allenatore del Siena sarebbe venuto meno al suo ruolo di garanzia e al dovere di impedire che i suoi calciatori commettessero illeciti.
Il commissario tecnico della Nazionale italiana ha sempre respinto le accuse e, nelle scorse settimane, aveva chiesto il rito abbreviato che comporta un giudizio “allo stato degli atti”, quindi senza ulteriore attività istruttoria e che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.

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