I poliziotti: «I centri sociali fanno violenza e noi finiamo sotto accusa»
«Se degli scontri avvenuti al Brennero fossero stati protagonisti i poliziotti italiani, sarebbero finiti nei guai fino al collo». La denuncia arriva da Franco Maccari, segretario generale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia. La situazione per gli uomini in divisa è diventata insostenibile, non solo non hanno mezzi adeguati ma sono costretti anche a subire violenze senza poter reagire. Perché poi rischiano di finire sul banco degli imputati.
La rabbia dei poliziotti e il paragone con l’Austria
Molti esponenti dei centri sociali che hanno tentato di «forzare il cordone di sicurezza con lanci di petardi e pietre e di sfoderare la consueta prepotenza» e si sono scontrati con i poliziotti austriaci finendo in ospedale. Qui da noi «sarebbero seguite le solite inutili lagne sulla presunta violenza» degli agenti italiani. «La polizia austriaca, però – aggiunge Maccari in una nota – aveva altre dotazioni e altre regole d’ingaggio e, facciamo notare ai più distratti, nessun numero identificativo su caschi e divise. Ancora una volta è pienamente dimostrato come negli altri Paesi sia concepita la funzione e l’attività degli appartenenti alle forze dell’ordine, qualcuno a cui chiedere un risultato mettendolo in condizione di perseguirlo al meglio. Non sempre, però, solo a costo di sacrifici personali, molti dei quali potrebbero essere evitati», conclude Maccari.