Decine di dipendenti di Banca Etruria a processo per truffa?
Ci sono una decina di indagati per il filone di inchiesta su Banca Etruria, condotta dalla procura di Arezzo, relativo alla presunta truffa ai risparmiatori e nato proprio dagli esposti di quest’ultimi. A darne notizia, la Reuters. Nel provvedimento di conclusione delle inchiesta è stato contestato il reato «di truffa aggravata per aver agito, anche su istigazione e mandato, di soggetti da identificare», che saranno giudicati in separata sede. La chiusura indagini è l’atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio da parte dei pm. L’inchiesta riguarda una decina di dipendenti, direttori di filiali e semplici impiegati di Banca Etruria indagati per truffa sulla base delle denunce presentate da alcuni clienti e risparmiatori.
Da Banca Etruria “informazioni incomplete agli investitori”
Esaminando il materiale fornito dai risparmiatori i magistrati aretini del pool che indaga sulla vicenda, guidati dal procuratore della Repubblica Roberto Rossi, hanno visionato i “mifid” (le schede personali dei risparmiatori compilati dai risparmiatori al momento dell’investimento), rilevando che sarebbe stato alterato il titolo di studio: non corrisponderebbe a quello reale di chi investiva. In più non ci sarebbe stata la diversificazione del rischio dal momento che i risparmiatori furono indotti ad investire tutto il denaro in obbligazioni emesse nel 2013. L’avvocato Maurilio D’Angelo, difensore di alcuni dei dipendenti indagati, nei prossimi giorni presenterà una memoria difensiva alla procura, e dice che il numero degli indagati per truffa potrebbe salire: «È possibile che nei prossimi giorni vengano notificati altri provvedimenti di chiusura indagine. È un numero cospicuo e mi auguro che i destinatari non siano dipendenti, ma chi ha avuto responsabilità in questa vicenda».