Calci e pugni a un prete per derubare la chiesa: catturato il ladro albanese

16 Apr 2016 11:39 - di Gabriele Alberti

Nel dicembre del 2015, con la complicità di un’altra persona, ha messo a segno un’efferata rapina ai danni di un sacerdote, brutalmente malmenato, legato con un nastro adesivo a una sedia e poi chiuso nel bagno della sacrestia di una chiesa a Fisciano (Salerno). I carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno hanno individuato uno dei due banditi, Jakimi Ardit, albanese di 24 anni, a cui è stato notificato un’ordinanza di arresto nel carcere Poggioreale di Napoli dove si trovava per un altro colpo analogo. L’episodio è avvenuto la sera del 19 dicembre dello scorso anno: il sacerdote venne sorpreso dai due rapinatori incappucciati e armati nella dopo essere uscito dalla canonica della chiesa di Sant’Anna dove si era recato per riavviare la caldaia. Dopo essere stato preso a calci e pugni, i due, sotto la minaccia di una pistola e di un cacciavite, lo hanno costretto a rivelare dove custodiva il denaro della chiesa. Recuperati i soldi lo hanno chiuso nel bagno della sacrestia e, indisturbati, hanno anche fatto razzia degli oggetti sacri presenti in chiesa per poi fuggire. Il parroco riuscì a liberarsi e a chiedere aiuto solo dopo qualche ora. La pistola, una calibro 6,35 con cinque colpi, venne trovata dai carabinieri nella canonica. Le indagini hanno consentito di individuare uno dei due responsabili, Jakimi Ardit, appunto, a cui i militari hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (per rapina aggravata, lesioni personali, sequestro di persona, detenzione illegale di armi da sparo e oggetti atti ad offendere) emessa dal gip di Nocera Inferiore su richiesta della locale Procura della Repubblica.

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