La Bundesbank gela il governo Renzi: «Padoan è troppo ottimista»
La Bundesbank gela il governo italiano, Un’ampia condivisione dei rischi fra gli Stati dell’Eurozona senza un meccanismo rafforzato di controllo comune “rappresenterebbe un percorso sbagliato” e non creerebbe i “forti incentivi a rispettare le regole” che vi vede il ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan. Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, all’ambasciata tedesca, spiegando che “su questo punto io non sarei tanto ottimista” visto il rischio di creare azzardo morale.
Così Weidmann rincara poi la dose: un’unione fiscale europea vede “ostacoli enormi” e “al momento non vedo la volontà di superare questi limiti, né in Italia, né in Germania, né in altri Paesi”. In un’unione fiscale “uno Stato membro dovrà adempiere alle richieste di un’autorità fiscale” Ue e in proposito – ha ricordato il presidnete della Bundesbank- il premier italiano Matteo Renzi ha detto che “la politica fiscale italiana viene fatta in Italia e l’Italia non permette che essa venga dettata dai burocrati di Bruxelles”.
E non finisce qui. “Da quando esiste l’Unione monetaria le regole del patto di stabilità e crescita sono state violate da alcuni Stati, fra i quali anche l’Italia, più spesso di quanto siano state”, insiste Weidmann ricordando che “anche la Germania, nel biennio 2003/2004, ha contribuito a indebolire la forza vincolante delle regole”.
Al dunque, per il presidente della Bundesbank, la Commissione europea “tende continuamente a scendere a compromessi a danno del rispetto del bilancio” mediando interessi politici. secondo Weidmann compiti della Commissione andrebbero dati a “una autorità fiscale europea” dando così “una soluzione a questo problema”. Weidmann ha ricordato che “se si ha timore della rinuncia alla sovranità nazionale, il rafforzamento del quadro esistente rimane l’unica alternativa per rendere l’Unione monetaria più stabile”.