Da suffragetta a surrogata: la svolta della “santorina” Giulia Innocenzi

5 Mar 2016 11:41 - di Redazione

“Per molti è ancora inaccettabile che una donna dica di volere decidere sul proprio corpo e così rispondono con i peggiori insulti di stampo sessuale”. Lo afferma a Repubblica la giornalista Giulia Innocenzi, ex conduttrice di “Announo”, che oggi farà da madrina alla manifestazione delle Famiglie Arcobaleno e delle associazioni gay a Roma. Nel suo nuovo ruolo di testimonial delle famiglie gay la Innocenzi difende a spada tratta l’utero in affitto negando che si trattai di una forma di sfruttamento: “Ho detto – spiega su una polemica nata sui social network – che se mia sorella, una mia cara amica o un mio caro amico dovessero avere bisogno nella loro vita di una maternità surrogata, io mi offrirei. Perché penso che sia un grandissimo gesto di amore. E penso che questo allargherebbe le nostre famiglie e arricchirebbe le nostre vite. Altro che mercificazione e sfruttamento!”.

Una posizione che stride con quella di femministe storiche come Paola Tavella, che su Facebook se la prende con i politicamente corretti che difendono scelte come quella fatta da Nichi Vendola: “Leggete della sedazione routinaria e contrattuale della madre in sala parto, in modo che la immediata consegna del bambino ai committenti avvenga senza drammi. Leggete dell’obbligo contrattuale di abortire, se i committenti cambiano parere o non intendono accettare gemelli, o non sopportano la minima malformazione, un piede torto, un orecchio accartocciato. Leggete dei corsi psicologici alle surrogate (per cui si paga un extra) perché mollino più facilmente il neonato e poi non si facciano venire l’idea di rivederlo…”. Ma questa non è mercificazione, no. In nome dell’amore tutto si assolve secondo la nuova paladina della surrogacy, Giulia Innocenzi.

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