Primarie napoletane del Pd, ora è guerra di ricorsi tra Bassolino e la Valente
E nel Pd di Napoli scattò l’ora delle primarie dei ricorsi. Sembra un gioco (“ricorri tu che ricorro anch’io”), ma non lo è. Soprattutto perché non se ne riesce a vedere lo sbocco, la fine. E così, i due ricorsi del candidato sconfitto Antonio Bassolino (il primo è già stato dichiarato «irricevibile» dalla Commissione dei garanti e il secondo è stato presentato proprio in queste ore), si è inserita anche Valeria Valente, la vincitrice che di ricorso ne ha presentato uno abbastanza originale allo scopo – secondo quanto annunciato dal suo comitato – di «verificare se iscritti del Pd abbiano tenuto comportamenti lesivi dell’onorabilità del partito e degli stessi candidati, durante le primarie». Tutto questo proprio mentre il suo rivale arrivava nella sede del Pd partenopeo per depositare la richiesta, nero su bianco, di annullare i risultati elettorali, poiché «viziati da serie e gravi irregolarità».
Anche D’Alema con il «cacicco» Bassolino
Com’era prevedibile, il caso-Napoli sta infiammando lo scontro nel partito su scala nazionale con i renziani attestati a difesa della Valente e la minoranza “anti” a sostegno di Bassolino, che incassa anche la solidarietà dei suoi antichi nemici, a cominciare da quel Massimo D’Alema che lo definì un «cacicco» al tempo in cui l’ex-primo cittadino animava il cosiddetto “partito dei sindaci”. Con Bassolino si schiera anche Gianni Cuperlo che sferza la Commissione dei garanti affermando che «per superare ogni dubbio o ambiguità sull’esito della consultazione sarebbe saggio rivotare nei seggi contestati».
Tra i due litiganti de Magistris gode
Tra i due litiganti cerca di sfruttare la situazione Luigi de Magistris, il sindaco attuale, prima attaccando Renzi («chi si era presentato come rottamatore dal Nord al Sud sa che il ceto politico napoletano del Pd non è cambiato, e finisce per accettare quel tipo di immagini») e poi suonarle a Bassolino («sta cercando di cavalcare i temi della moralità politica e pubblica. Ma uno dei protagonisti di quei filmati, il consigliere comunale Antonio Borriello, è stato per anni un procacciatore di voti proprio di Bassolino). La saga continua…