Condannati a risarcire chi abusò della figlia. Il caso finisce in Senato

15 Mar 2016 17:20 - di Guido Liberati

«Il ministro Orlando e il governatore dell’Emilia-Romagna intervengano subito per tutelare i familiari di Elisa Zaccarelli paradossalmente condannati a risarcire il professor Ezio Foschini, autore delle violenze sulla figlia». Il 59enne già professore dell’istituto d’Arte di Faenza, è stato ritenuto colpevole di avere commesso abusi sessuali sulla ragazzina che si è poi suicidata.  In una nota la senatrice Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a Palazzo Madama, e il capogruppo di Forza Italia in Regione Emilia-Romagna Galeazzo Bignami, con due separate interrogazioni rivolte al ministro della Giustizia e al presidente della Giunta regionale, hanno sollecitato le istituzioni competenti sulla vicenda di Faenza.

I genitori condannati al risarcimento in sede civile

La condanna civile parte da un’indagine della Guardia di Finanza secondo cui Foschini, per evitare di pagare la provvisionale per la condanna per molestie, avrebbe spostato denaro nel conto del padre, spogliandosi dei propri beni. Un primo giudice dispose, dunque, il sequestro del conto del padre di Foschini. Poi però un altro giudice fece fare una perizia contabile, secondo cui non c’era prova che il denaro nel conto fosse effettivamente quello trasferito dal figlio. «Con le nostre interrogazioni – dicono Bernini e Bignami – chiediamo di fare piena luce su una vicenda che rischia di rappresentare un insanabile vulnus per la giustizia e lo stato di diritto». Enzo Foschini è stato condannato in Cassazione, mentre il processo civile per il risarcimento del danno ha invece visto un giudice condannare il padre della ragazza, Davide Zaccarelli, ad un risarcimento, nei confronti della famiglia del molestatore, di 40mila euro di spese processuali e morali alla madre di Foschini. Attualmente il papà di Elisa deve pagare 400 euro al mese alla madre dello stupratore di sua figlia. Storie di malagiustizia italiana, che ora finiscono in Parlamento e all’attenzione del ministro Orlando e nell’assise regionale dell’Emilia Romagna.

 

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