«I nostri bambini continuano ad ammalarsi, Renzi racconta solo balle»
«Le chiediamo: primo ministro, da cosa voleva salvare i bambini della nostra città, visto che l’ultimo rapporto dell’Arpa Puglia rileva, al quartiere Tamburi, valori di sostanze tossiche pari a quelli riscontrabili nei filtri dei camini dell’Ilva?». Lo scrive il gruppo “Genitori tarantini” in una lettera aperta a Matteo Renzi, che nel dicembre del 2014 dichiarò: «Se l’Europa vuole impedire di salvare i bambini di Taranto ha perso la strada per tornare a casa. Io sono più fedele agli impegni con quei bambini che a qualche regolamento astruso dell’Ue. Faremo il risanamento ambientale».
«I bambini di Taranto vogliono vivere e Renzi…»
I “Genitori tarantini”, che recentemente hanno fatto affiggere a Taranto, Bari e Genova manifesti con la foto dei fumi notturni dell’Ilva e la scritta “I bambini di Taranto vogliono vivere”, ripropongono i temi legati all’emergenza sanitaria e ambientale nel capoluogo ionico. Dopo quelle dichiarazioni del premier «sono partiti, in un solo anno, il settimo, l’ottavo – osservano – e il nono decreto salva-Ilva. Nel frattempo, i bambini di Taranto hanno continuato e continuano ad ammalarsi e a morire in percentuali scandalosamente superiori alla media regionale. Per lei, però, l’ultima ed unica urgenza è quella di ripassare la palla ai privati». «Di una cosa stia sicuro, signor Renzi. Quando i nostri figli – conclude la lettera – ci chiederanno di raccontare loro la favola dell’Italia e dei suoi governanti, non gli racconteremo di un castello incantato e di principi azzurri. Gli racconteremo la verità. Quella di una stamberga nella quale governava un personaggio portato al successo mondiale da uno scrittore suo conterraneo, tal Carlo Collodi».