Donne aggredite mentre fanno jogging al parco: in manette un medico

9 Mar 2016 15:38 - di Martino Della Costa

Avrebbe un volto e un nome il «molestatore seriale» del Parco Lambro che aggrediva le donne alle prese con lo jogging: incredibilmente i sospetti degli inquirenti si sono concentrati su un medico di Milano. Dal camice al passamontagna nello spazio di un niente? Sembra la trama di uno di quei thriller che nel finale rivelano un killer insospettabile, giustificando un epilogo che proprio mai e poi mai ci si sarebbe aspettati. Ma purtroppo non stiamo parlando di fiction: bensì dell’assurda e drammatica realtà che, sempre più spesso, la cronaca ci sbatte sotto gli occhi, costringendoci a riformulare certezze sociali e paure metropolitane. Già, perché solo così si può provare almeno a spiegare questa particolarissima storia…

Il «molestatore seriale» del Parco Lambro: sospettato un medico

Il medico, a contratto con due ospedali milanesi, sposato e con un figlio, è stato arrestato su ordine del gip Alfonsa Ferraro con l’accusa di violenza sessuale: avrebbe aggredito le sue “prede” sorprendendole alle spalle per poi palpeggiarle, e in un’occasione avrebbe anche cercato di trascinare una runner in una zona con alberi e cespugli. Insomma, all’alba o al tramonto, tra il 26 ottobre e il 4 dicembre scorsi, con il volto coperto da un casco o da un cappuccio, l’uomo avrebbe aggredito, palpeggiandole e, in un paio di casi, cercando di trascinarle in mezzo ai cespugli, sette donne intente a fare jogging. Una delle vittime è stata addirittura aggredita tre volte in giorni diversi. Ora il procuratore facente funzione Pietro Forno e il pm Cristiana Roveda, che hanno coordinato le indagini condotte dalla polizia del commissariato di Lambrate, lanciano un appello: chi ha subito molestie analoghe all’interno del parco sporga denuncia.

Il «molestatore seriale» in fuga

Ad incastrare l’uomo, 44 anni, è stata una donna straniera che la mattina presto dello scorso 4 dicembre, giorno dell’ultima aggressione accertata, dopo aver sentito le urla dell’ennesima vittima, e aver visto un uomo con in testa un casco correre e salire a bordo della sua Mercedes per poi fuggire, ha avuto la prontezza di fotografare con il suo cellulare la targa dell’auto. E poi, quasi in contemporanea, il medico, definito dagli inquirenti «molestatore seriale» del Parco Lambro, è stato notato anche da un signore che stava portando a spasso il cane: lo ha visto parcheggiare la sua macchina di lusso e tirare fuori dal bagagliaio un casco. Particolare, quest’ultimo, che lo ha insospettito («cosa ci fa uno a passeggio per i vialetti con un casco?») e lo ha indotto a fermarsi.

I sospetti, le indagini, l’arresto

Dopo dieci minuti, come ha raccontato il testimone alla polizia, le grida della runner aggredita e il medico che, questa volta con il casco in testa, si precipitava verso l’automobile. Con la targa dell’auto in mano a inquirenti e investigatori il presunto «molestatore seriale» è stato immediatamente rintracciato e, dai tabulati telefonici, è risultato che il suo cellulare, nei giorni e nelle ore delle violenze denunciate, era agganciato alle celle del parco Lambro e dintorni. In queste ore, infine, l’arresto del medico e il sequestro di due caschi e di un giaccone scuro: la divisa che, secondo le deposizioni delle vittime, il «molestatore seriale» avrebbe indossato durante le aggressioni. E, incredibile – se i sospetti dovessero essere confermati – appena dismesso il camice bianco?

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